In seguito alla distruzione della diga di Kakhovka, nell’Ucraina meridionale, una chiazza di petrolio di grandi proporzioni si starebbe dirigendo verso il Mar Nero.
Sono trascorsi 469 giorni da quando la Russia ha deciso di invadere il territorio ucraino dando il via ad una guerra sanguinosa che ha provocato migliaia di vittime, anche tra i civili. Un conflitto che sembra non volersi arrestare e continua a causare morti e devastazione.
La notte tra il 5 e il 6 giugno è stata fatta saltare la diga di Kakhovka e l’acqua ha inondato i territori circostanti: molti residenti sono stati evacuati. Ora c’è preoccupazione per l’enorme chiazza di petrolio che si è formata in seguito alla deflagrazione e che si sta dirigendo verso il Mar Nero.
Guerra Ucraina, distrutta la diga di Kakhovka: enorme chiazza di petrolio verso il mar Nero
Sale la preoccupazione dopo la distruzione della diga di Kakhovka, nell’Ucraina meridionale. Nella notte tra il 5 e il 6 giugno, stando a quanto scrivono alcuni fonti estere e la redazione de Il Messaggero, le forze armate russe avrebbero fatto saltare il bacino idrico. Dopo quanto accaduto, l’acqua ha invaso i territori della zona ed i residenti sono stati evacuati.
Inoltre, in seguito alla deflagrazione della sala turbine, si sarebbe formata una gigantesca chiazza di petrolio, di circa 150 tonnellate, che si starebbe dirigendo verso il Mar Nero per via della corrente. Una circostanza che, secondo gli esperti, potrebbe avere conseguenze catastrofiche a livello ambientale e danni simili al disastro di Chernobyl del 1986.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha spiegato che non è ancora calcolabile la quantità dei fertilizzanti e delle sostanze chimiche presenti nelle aree vicine alla diga possa finire nelle acque dei fiumi ed in mare.
Ancora non chiara la responsabilità
Intanto non è chiara la responsabilità della distruzione del bacino idrico che pare non possa essere più riparato. Mosca e Kiev si sarebbero accusate reciprocamente dell’accaduto. Non è escluso che si possa trattare anche di un’esplosione involontaria, causata da un ordigno non destinato a colpire la diga di Kakhovka, molto importante per l’economia del Paese, considerato che serve per l’approvvigionamento di acqua potabile per gran parte della popolazione.