Il geografo Denisov ha parlato dell’esplosione della diga di Kakhovka dell’eventuale possibilità che l’inquinamento arrivi sulle coste italiane.
Sale la preoccupazione, non solo in Ucraina, dopo la distruzione della diga di Kakhovka che provocato l’inondazione dei territori circostanti e la formazione di una chiazza di petrolio che si sta dirigendo verso il Mar Nero.
Il liquido sarebbe fuoriuscito dalla centrale idroelettrica andata completamente distrutta. Per molti esperti, quanto accaduto potrebbe rappresentare una vera e propria catastrofe paragonabile al disastro di Chernoby del 1986. Sul punto si è espresso geografo moscovita Nickolai Denisov.
“Si tratta sicuramente di una catastrofe ecologica che ha causato un’alluvione significativa. Le conseguenze saranno pesanti anche dopo che l’acqua si sarà ritirata con le abitazioni inabitabili dalle persone che sono state fatte evacuare”. Così, in un’intervista rilasciata ai colleghi di Fanpage, si è espresso il geografo moscovita Nickolai Denisov sulla distruzione della diga di Kakhovka, avvenuta dopo un’esplosione nella notte tra il 5 ed il 6 giugno.
Dopo l’esplosione, l’acqua ed il fango hanno invaso tutte le zone circostanti allagando strade ed edifici: molte le persone che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. Una situazione preoccupante, considerato che la deflagrazione ha causato la formazione di una chiazza di petrolio di 150 tonnellate diretta verso il Mar Nero. Si tratterebbe, come spiega Denisov di una catastrofe ecologica con danni significativi a livello globale per l’ambiente, già messo a repentaglio dalla guerra anche prima dell’esplosione alla diga.
A questo, aggiunge il geografo, si aggiungerebbe anche la mancanza d’acqua per tutte le persone che si servivano della diga, anche per irrigare i propri terreni. In poco tempo, difatti, il gigante bacino idrico si ridurrà a poco più di uno stagno.
Sulla possibilità che l’inquinamento nel Mar Nero possa arrivare sino alle coste italiane, l’esperto ha spiegato: “Dubito possa toccare le coste italiane, ma il Mar Nero non è mica poi così lontano“.
Non è ancora stato stabilito con esattezza quanto accaduto presso la diga, dato che Ucraina e Russia si accusano da giorni reciprocamente ed è stata avanzata anche l’ipotesi di un’esplosione involontaria. Secondo il geografo intervistato da Fanpage, a far saltare il bacino idrico sarebbe stato l’esercito russo, mentre la tesi dell’incidente sarebbe improbabile. L’esperto spiega che, per la dinamica dei fatti, solo chi aveva il controllo militare della diga poteva mettere in atto un simile sabotaggio.
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