Stamane, alcuni attivisti di Ultima Generazione hanno bloccato per protesta il traffico lungo l’autostrada Roma-Fiumicino: intervenute le forze dell’ordine.
Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le manifestazioni e le azioni da parte delle associazioni ambientaliste di tutto il mondo per chiedere urgenti interventi ai governi in modo da limitare i danni al Pianeta.
L’ultima, in Italia, proprio questa mattina, quando una decina di attivisti di Ultima Generazione hanno deciso di bloccare pacificamente la circolazione lungo l’autostrada Roma-Fiumicino, nei pressi dell’aeroporto Leonardo Da Vinci. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine che hanno portato via gli ecologisti ripristinando la circolazione autostradale.
Nuova manifestazione di Ultima Generazione, movimento ambientalista italiano che attraverso azioni di disobbedienza civile nonviolenta chiede da tempo interventi al Governo per combattere la crisi climatica.
Intorno alle 9:30 di questa mattina, lunedì 15 maggio, come riportano alcune fonti locali e la redazione di Repubblica, una decina di attivisti hanno bloccato il traffico lungo la carreggiata l’autostrada A91 Roma-Fiumicino creando qualche disagio nei pressi dell’aeroporto Leonardo Da Vinci sventolando il cartellone “Non paghiamo il fossile”. Due degli ecologisti si sono addirittura incatenati utilizzando degli u-lock.
Immediato l’intervento sul posto di alcune volanti della Polizia Stradale. Gli agenti hanno portato via gli attivisti rispristinando la circolazione in una decina di minuti. Alcuni automobilisti, prima dell’arrivo della Polstrada hanno deciso anche di parlare i membri del movimento in merito alla loro protesta. Una delle attiviste ha spiegato, scrive Repubblica, di aver il diritto di manifestare in questo modo per chiedere allo Stato nuove misure per l’ambiente, dato che gli appelli degli scienziati rimarrebbero inascoltati.
Non è la prima azione di protesta degli attivisti di Ultima Generazione. Sabato 6 maggio, quattro membri del movimento avevano imbrattato le acque della fontana dei Quattro fiumi di piazza Navona a Roma versando del carbone vegetale. Anche in quel caso erano intervenute le forze dell’ordine che avevano portato via gli ecologisti.
Per l’accaduto, i pubblici ministeri della Capitale hanno aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici.
IL TG DI WWW.ECOO.IT
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