Ieri pomeriggio, alcuni attivisti del movimento ambientalista Ultima Generazione hanno messo in atto un gesto di protesta in piazza Navona: cosa è accaduto.
Ultima Generazione, movimento ambientalista, ha messo in atto una nuova azione di protesta legata alla campagna “Non paghiamo il fossile“. Alcuni attivisti hanno versato del carbone vegetale all’interno della fontana di piazza Navona, a Roma.
Un gesto per lanciare l’allarme sul futuro dell’umanità, messo a repentaglio dalla siccità, dal cambiamento climatico e dagli eventi metereologici estremi. Secondo il movimento quelli avvenire saranno anni difficili se non si prendono dei provvedimenti contro le emissioni.
Hanno gettato del carbone vegetale nelle acque della nota fontana dei Quattro fiumi di piazza Navona a Roma per protesta. Questa l’ultima azione di alcuni attivisti di Ultima Generazione, movimento ambientalista che si batte da tempo per la salute del Pianeta.
L’azione, avvenuta intorno alle 15 di ieri pomeriggio, sabato 6 maggio, è legata, come riporta la redazione di Sky Tg24, alla campagna “Non paghiamo il fossile“. Nell’immediato sono intervenute le forze dell’ordine che hanno allontanato e portato via i quattro attivisti che hanno fatto resistenza passiva.
Una delle attiviste del movimento ha commentato il gesto di protesta spiegando che il nostro futuro sarà nero come l’acqua della fontana, in cui è stato versato il carbone vegetale. Anna, riporta Sky Tg24, ha continuato dichiarando che senz’acqua non ci sarà futuro per l’umanità considerando che siccità e fenomeni atmosferici stanno mettendo a rischio il nostro Pianeta.
Da una parte non c’è acqua per coltivare il cibo e dall’altra temporali e alluvioni distruggono terreni e case, come quanto accaduto in Emilia Romagna nei giorni scorsi.
Ultima Generazione, per questa ragione, chiede da tempo azioni e interventi per proteggere l’ambiente, tra cui quello di ridurre le emissioni e smettere di investire nei combustibili fossili che provocano fenomeni del genere. Questi soldi, secondo gli ambientalisti, andrebbero invece investiti in misure per proteggere il territorio nazionale e la popolazione italiana, messi a rischio da ondate di calore, siccità e alluvioni.
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