L’incredibile notizia sull’esistenza degli unicorni: questi animali hanno davvero abitato la terra, ma c’è un dettaglio inquietante.
L’immagine romantica degli unicorni, spesso associata a opere artistiche e storie fantasy, ci ha accompagnato per davvero molto tempo e in realtà ci accompagna ancora. Quello che non tutti sanno è che questi animali sarebbero esistiti davvero, ma c’è di più: la loro scomparsa dalla faccia della terra sarebbe più recente di quello che molti pensano. Eccoci dunque entrare in questo viaggio tra realtà e fantasia alla ricerca delle origini degli unicorni.
A riportare in auge la figura degli unicorni, negli ultimi mesi, è stato senza dubbio il film su Barbie, l’iconica bambola della Mattel: questi animali, come molti sapranno, sono tra i suoi preferiti. Senza dubbio alcuno, questo animale è un simbolo antico associato alla magia e all’incantesimo, legato alla saggezza e ai poteri straordinari che può conferire. Le sue leggendarie gesta nascono con la tradizione medievale.
In particolare, la sua figura si è intrecciata con credenze della medicina tradizionale: le tazze a forma di unicorno, per le quali venivano utilizzati i corni del rinoceronte, avevano proprietà benefiche e curative. L’unicorno è anche considerato un portafortuna e infatti è molto comune regalare ciondoli o soprammobili a forma di questo animale, che porterebbero anche ricchezza ai suoi possessori.
L’unicorno è l’animale nazionale scozzese e compare nello stemma reale della Scozia fin dal XII secolo durante il regno di Guglielmo I: in molte città del Paese anglosassone, è comune trovare raffigurazioni di unicorni anche su monumenti molto celebri. In generale, in Scozia, questo animale rappresenta potere, forza e maestosità e ogni anno, il 9 aprile, viene festeggiato il National Unicorn Day.
Qualche anno fa, invece, la Unicorn Dreams ha organizzato nel Regno Unito un vero e proprio tour itinerante, offrendo a persone di tutte le età l’opportunità di incontrare, toccare e cavalcare unicorni. Si trattava di una proposta rivolta in particolare ai bambini, ma non solo, che ha fatto tappa in città importanti del Regno Unito, come Birmingham, Bristol, Londra.
Fino a qui, vi abbiamo parlato di vicende leggendarie legate agli unicorni, ma uno studio pubblicato sull’American Journal of Applied Science ha però rivelato qualcosa di inaspettato. Infatti, secondo i ricercatori della Università statale russa di Tomsk, la scomparsa degli unicorni sarebbe avvenuta molto più tardi rispetto a quello che si era sempre pensato fino a qualche tempo fa.
Infatti, questi ricercatori hanno identificato un teschio di unicorno siberiano in Kazakistan, datandolo a circa 29mila anni fa. Al contrario, per lungo tempo, si era pensato che la scomparsa di questi animali dalla faccia della Terra fosse risalente a 350.000 anni fa. Insomma, l’estinzione di questi animali è stata ricollocata in un periodo del tutto differente, ma c’è un altro dettaglio che però non vi farà forse piacere.
Al contrario di come gli unicorni sono sempre stati descritti nel nostro immaginario collettivo, infatti, questi esseri erano massicci e pelosi, più simili a rinoceronti che a cavalli dalle criniere colorate. Quasi sicuramente erano erbivori e potevano arrivare a pesare fino a quattro tonnellate, il che la dice lunga anche sulla quantità di cibo di cui avevano necessità per soddisfare la propria fame.
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