Una recente stima ha portato alla luce dettagli inquietanti, la crisi idrica nel mondo costerà 58 trilioni di dollari.
Il cambiamento climatico e la desertificazione stanno praticamente riscrivendo le regole della natura ed in questo mosaico intricato, in cui la mano dell’uomo ha operato in maniera netta, gli scenari futuri non potrebbero che essere poco incoraggianti.
Soprattutto una risorsa sembra destinata a divenire sempre più rara, costringendo i governi ad operare quanto prima per far sì che qualcosa possa cambiare, soprattutto perché anche le prospettive finanziarie non sono allettanti continuando di questo passo: non ci crederete, ma stiamo parlando di un bene primario come l’acqua.
La crisi idrica potrebbe infatti costare cara, mettendo a rischio la sopravvivenza di migliaia di persone, ma non solo: a sottolinearlo è stato il rapporto “Hight Costo of Cheap Water” diffuso dal WWF e che ha lanciato un campanello d’allarme che non andrebbe sottovalutato.
L’acqua dolce è il vero pilastro fondamentale della vita, da sempre il genere umano ha costruito villaggi e paesi nei pressi di corsi d’acqua e questo continua ad avvenire. L’acqua dunque rappresenta una vera e propria risorsa economica di valore inestimabile, si stima che i benefici diretti generati da questa risorsa ammontino a circa 7.5 trilioni di dollari all’anno.
Un giro d’affari di sicuro importante anche per l’economia, dunque, fattore importantissimo che forse potrebbe interessare in modo più reale e concreto i governi di tutto il mondo
Considerando tuttavia i benefici invisibili operati dall’acqua, come ad esempio la purificazione dal carbonio o la protezione che questa opera contro le calamita naturali, il suo valore reale può considerarsi addirittura 7 volte superiore alle cifre indicate, valore che toccherebbe dunque i 50 trilioni di dollari all’anno.
Nonostante ciò, i governi mondiali stanno facendo ancora troppo poco per fermare il declino di questa risorsa, un declino di cui si parla già da due decenni ma che non è ancora stato arginato in alcun modo concreto .
In questa situazione l’appello alla sostenibilità è obbligatorio, soprattutto nell’ambito della produzione alimentare dove gran parte di questa risorsa viene sprecata.
Proteggere i fiumi e le falde acquifere è un passo doveroso, così come spingere la popolazione ad adottare stili di vita sostenibili e che tutelino le risorse di acqua.
Ovviamente anche le quotidiano molto può essere fatto dai singoli semplicemente evitando gli sprechi, scegliendo una doccia anziché un bagno, oppure recitando di lasciare l’acqua scorrere quando si lavano i piatti o ci si cura della propria igiene.
La situazione resta in bilico, questo quanto dichiarato proprio da Stuart Orr, responsabile globale dell’acqua dolce del WWF.
Ciò che bisogna fare sarebbe invertire il declino degli ecosistemi d’acqua dolce, ma per fare ciò che bisogno di una mobilitazione globale ed immediata.
Forse capiremo la vera importanza dell’acqua solo quando sarà troppo tardi e questa smetterà di fuoriuscire abbondante dai rubinetti, una situazione che può sembrare lontana ma che, invece, molte famiglie anche italiane iniziano già a sperimentare, soprattutto nei sempre più aridi mesi estivi.
Non è uno scherzo, è il risultato positivo di un esperimento condotto da un gruppo…
Che goduria, un bel cartoccio di caldarroste mentre si passeggia sul marciapiede o da godersi…
Ecco tutte le informazioni utili sulle isole ecologiche a Genova che rappresentano un servizio molto…