Una nuova tecnologia ad infrarossi dovrebbe aiutare a monitorare il livello di acqua da un satellite, e confrontarlo con il reale bisogno delle coltivazioni
Dalle statistiche si presume che nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a 10 miliardi. E già da adesso è scattato l’allarme dell’emergenza cibo ed acqua. Alla siccità incombente, che deriva da cambiamenti climatici, si aggiunge il copioso utilizzo di acqua potabile per l’irrigazione dei campi. Esso è stimato nell’ordine del 70% dell’acqua potabile che consumiamo. Un dato ulteriormente preoccupante è il fenomeno cosiddetto overwatering, ovvero lo spreco di acqua causato ad esempio da inefficaci condotti.
Che fanno disperdere nel tragitto numerose tonnellate di questa materia prima fondamentale ogni anno. l’Italia ne ha particolarmente testimone, dato che il parco idrico nazionale è piuttosto obsoleto. Per questo, un gruppo di ricercatori del Fraunhofer Institute for High-Speed Dynamics, Ernst-Mach-Institut, EMI, Fraunhofer Institute for Applied Optics and Precision Engineering IOF e due spin-off, constellr GmbH e SPACEOPTIX GmbH ha messo a punto un sistema di utilizzo delle tecnologie per aiutare la distribuzione della risorsa idrica a livello mondiale.
Purtroppo in molti casi si utilizza l’acqua potabile anche per utilizzi che non ne avrebbero bisogno. Come ad esempio quello dei sanitari. Al momento non sono presenti soluzioni a stretto giro. Tuttavia si può cercare di arginare gli sprechi che vengono fatti di acqua potabile in campo agricolo. I ricercatori sopra citati, hanno portato a termine una dimostrazione di successo della missione di LISR, acronimo di long wave infrared sensing demonstrator. Dalle stime, emerge che già nel 2026, grazie a questo metodo di monitoraggio, si potrebbero risparmiare 180 miliardi di tonnellate di acqua l’anno.
Sostanzialmente il sistema di monitoraggio messo a punto dai ricercatori tedeschi utilizza una tecnologia avanzata di sensori ad infrarossi, che sono in grado di misurare la temperatura della superficie terrestre, Ed in base ad essa monitorare e rafforzare la necessità reale di acqua. In questo modo le coltivazioni potrebbero essere informate sulla necessità di risorsa idrica, ed evitare qualunque tipo di sprechi. Allo stesso modo l’acqua risparmiata da una parte potrebbe essere dirottata nelle aree maggiormente a rischio siccità. Gli investimenti inizialmente solo europei dovrebbero coprire in breve tempo tutta la superficie terrestre.
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