L’Italia è leader nella produzione dell’uva. Da sempre il Bel Paese è legato a questo frutto del cuore, tanto che ne ha scritto la storia ieri come oggi. E non smetterà di farlo, visto che ne rappresenta il futuro, grazie ai colossi italiani che si occupano della sua raccolta. Proprio in Italia di recente è stata scoperta una nuova incredibile tipologia di uva.
Con l’estate ormai giunta al capolinea, tutto è pronto per accogliere la stagione autunnale. Anche se fa ancora piuttosto caldo, c’è chi non vede l’ora di immergersi in questo periodo dell’anno fatto di panorami dai colori della terra. Intanto, si diffondono già gli alimenti tipici di questo periodo: emblema della spesa di settembre è l’uva, tipologia di frutta tra le più amate in assoluto.
Adorata per il suo sapore travolgente, l’uva svolge un’azione antiossidante e antinfiammatoria, portando molti benefici al nostro sistema cardiovascolare nonché dandoci un grande supporto nel contrastare l’invecchiamento ed eventuali patologie come i tumori.
Oltre ai suoi tanti poteri, l’uva è molto apprezzata per il suo gusto inconfondibile. Il suo sapore dolciastro conquista da sempre grandi e piccini.
Golosa, idratante e rinfrescante, con l’arrivo di settembre è immancabile sulle nostre tavole. Dalla lunga storia, questo tipo di frutto è strettamente connesso all’Italia. Vediamo il motivo e cosa è stato di recente scoperto sull’uva proprio nel Bel Paese.
Dalla storia millenaria, l’uva ha visto la sua massima espansione grazie ai romani che sono riusciti a migliorare i suoi metodi di coltivazione.
Secondo alcune ricostruzioni questo frutto potrebbe aver fatto la sua prima comparsa sulla Terra 60 milioni di anni fa per poi distinguere quella usata sulla tavola da quella impiegata per produrre il vino. Proprio quest’ultima nel corso della storia ha rischiato l’estinzione.
In particolare è la Vitis vinifera a essere stata più volte in pericolo per via di alcuni parassiti pericolosi, tra cui il fungo oidio e il temuto insetto filossera. Quest’ultimi in Europa nel 900′ ne distrussero circa l’85% (qui ti abbiamo dato delle dritte per rimuovere qualsiasi traccia di pesticidi dalla tua uva).
Unifrutti è la maxi azienda italiana che si occupa di raccogliere l’uva per lo Stivale, muovendosi tra Puglia, Marche e Sicilia e facendo sì che l’Italia sia un punto di riferimento indiscusso per questo frutto. In particolare si occupa di tutti i tipi di uva, tra rossa e bianca.
Ma non è l’unica azienda a essere attiva in questo settore, visto che ci sono tante realtà specializzate nella coltivazione della frutta e nella sua raccolta: la regione dove queste si concentrano maggiormente sono la Puglia (scopri come coltivare una pianta di uva).
A mettere i bastoni tra le ruote per la produzione italiana dell’uva da record quest’anno sono i cambiamenti climatici: purtroppo il maltempo e l’umidità, alternati con i periodi di siccità, stanno danneggiando le coltivazioni dell’uva, soprattutto quelle precoci. Per fortuna quelle tardive risultano essere ancora intatte.
In Italia in questo periodo è stata scoperto un qualcosa di incredibile. Si tratta di una nuova tipologia di uva precoce, conosciuta con il nome di Ruby Rush: dal colore rosso, è estremamente versatile, sposandosi alla perfezione con alimenti come i formaggi, diventando così la protagonista degli aperitivi.
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