Le vacanze 2023 saranno più care in Italia, qesti i pronostici. In un momento storico dove l’economia è in recessione
Chi desidererà andare in vacanze la prossima estate dovrà ponderare con cura i dettagli del viaggio e le spese. Ormai si riesce ad accedere a scontistiche su trasporti ed alloggi esclusivamente con prenotazioni molto anticipate e senza rimborso in caso di no show. Tutto questo avrà un impatto generalizzato sugli spostamenti estivi degli italiani. Le statistiche rivelano senza dubbio che il 25% degli italiani esaurisce lo stipendio in caro spesa, bollette e carburante. Di conseguenza il ‘salvadanaio’ per le ferie sarà più magro. E le vacanze più care.
Incrociando i due dati sarà presumibile che meno italiani riusciranno ad andare in vacanza. Dopo la crisi della pandemia il settore del turismo sta pensando bene di rifarsi dei guadagni perduti in questi due anni, con l’ovvia conseguenza di rendere ancora più discriminatoria la possibilità di viaggiare. E questo riguarda tutte le voci di spesa: dai trasporti agli alloggi, alle tasse di pernottamento.
La stima è di un 30% in più sui prezzi di alberghi, pensioni, bed & breakfast e case vacanze. Il rincaro è dovuto non solo alla volontà individuale delle attività ricettive, ma ad un generale aumento dei costi a causa dell’inflazione e della crisi energetica. Almeno così è dichiarato dai rappresentanti del settore. Di conseguenza una buona fetta di italiani o non adranno in vacanza affatto, o lo faranno per un tempo decisamente inferiore agli anni precedenti. Questo dovrebbe essere il risultato delle vacanze 2023, che sanciranno l’uscita definitiva dalla crisi della pandemia. Per cominciare anche il ponte di Pasqua inizia a risentire degli aumenti dei prezzi. I traghetti per la maggior parte delle isole italiane introdurranno una tassa di sbarco, ed il costo dei voli salirà di un 5-10%.
Il Governo ha dato il via libera per portare la tassa di soggiorno fino a 10 euro per notte per persona. Già a Firenze è arrivata a 8 euro. Un peso complessivo non da poco sulle vacanze, specialmente se si viaggia in famiglia. Con la conseguenza che questi auementi potrebbero comportare minori prenotazioni e dunque minori guadagni per il settore turistico.
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