È stato da poco identificato ad Arezzo, in Toscana, il quarto caso accertato in Italia di vaiolo delle scimmie. Si tratta di una rara infezione virale associata al vaiolo. Il ragazzo di 32 anni, appena tornato da una vacanza alle Canarie, va ad aggiungersi agli altri 3 casi confermati in Italia, attualmente ricoverati allo Spallanzani di Roma.
Il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC), riferisce di 85 casi in 8 paesi europei: Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. Per ora la situazione sembra sotto controllo ma vediamo cosa sappiamo.
Vaiolo delle scimmie, il punto: sintomi e situazione
Mal di testa, febbre, dolori muscolari, linfonodi ingrossati questi i sintomi del vaiolo delle scimmie: una sorta di influenza che presenta però un carattere distintivo. Lesioni cutanee particolarmente dolorose alle mani, al viso e nella zona dei genitali. Proprio la localizzazione di queste eruzioni cutanee può indicare, secondo l’ECDC, un tipo di trasmissione dovuta a uno stretto contatto fisico, ad esempio sessuale.
Le lesioni cutanee hanno insospettito i medici e hanno permesso di diagnosticare la malattia al 32 enne toscano. Al momento è ricoverato all’ospedale San Donato di Arezzo. Una nota rilasciata dall’Ospedale specifica che il paziente sta bene e presenta lo stesso decorso della malattia riscontrato negli altri contagiati europei. Due contatti avuti dal 32 enne sono sotto sorveglianza, così come le 15 persone nel Lazio venute a contatto con i primi tre casi italiani di vaiolo delle scimmie.
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Secondo Andrea Ammon, direttrice dell’ECDC, la maggior parte dei pazienti in Europa presenta una sintomatologia lieve con una bassa probabilità di diffusione tra la popolazione. La prima valutazione dell’ECDC sul rischio della malattia riporta inoltre che “tuttavia, la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner, è da considerarsi alta“.
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Infine pare che le persone che non sono state vaccinate contro il vaiolo, siano a maggior rischio di infezione per il vaiolo delle scimmie. I due virus infatti presentano delle similitudini che potrebbero rendere il vaccino per il vaiolo efficace anche per questo virus. È da ricordare che la vaccinazione per il vaiolo in Italia è stata abolita nel 1981.