È appena passato un anno da quell’infausto giorno: riavvolgiamo il nastro di circa 365 giorni per andare a rivivere i terribili attimi della valanga della Marmolada del 3 Luglio 20220.
Quante volte al telegiornale sentiamo parlare di slavine sulle montagne nostrane che portano alla morte numerose persone? Un caso di questi è indubbiamente la valanga della Marmolada del 3 Luglio 2022. Nonostante sia un avvenimento accaduto da poco tempo, è sempre bene rinfrescarci la memoria conoscendo ogni dettaglio delle catastrofi che hanno sconvolto l’Italia nel corso della sua storia.
In questo disastro naturale però giocò un ruolo fondamentale la crisi climatica. Sulle vette della Marmolada infatti si registravano da diversi giorni picchi di calore mai visti prima. Temperature anomale sconvolsero le vette di questi massicci, toccando addirittura i 10° C. Fu proprio questo il motivo del distaccamento di ghiaccio e neve dalla cima, il quale provocò diversi morti e feriti.
Valanga della Marmolada del 3 Luglio 2022: cronologia dei fatti
Sono le 13:45 di una domenica di Luglio assai afosa, anche sulle più alte montagne d’Italia. È però anche il tempo di vacanze e tutti gli estimatori di questi paesaggi mozzafiato si riversano sulle Alpi per godersi una settimana a stretto contatto con la natura guardando il mondo dall’alto. Sulla calotta di Punta Rocca, altissima vetta della Marmolada, però si verificano temperature fuori da ogni logica. Ciò provoca una colata di ghiaccio che crolla per circa 500 metri a 300 km\h.
Dopo pochi minuti, sono già presenti sul posto ben 5 elicotteri dei soccorsi al fine di trovare tra i cumuli di neve i sopravvissuti. Inizialmente si presumeva un coinvolgimento di addirittura 30 escursionisti. La mattina successiva, il sindaco di Canazei emanò un’ordinanza nella quale annunciava la chiusura dell’intera area della Marmolada. Terminate le operazioni di soccorso, uscì il bilancio definitivo della catastrofe: 11 morti e 8 feriti.
Inchiesta giudiziaria
Si poteva prevenire o prevedere un evento del genere? La commissione della SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) ha stabilito che il distacco fosse imprevedibile ma che prima o poi ci si potesse aspettare un accadimento del genere visto il cambio di temperatura anche nelle vette più alte delle Alpi. La Procura di Trento aprì sin da subito un’indagine ipotizzando il reato di disastro colposo a carico di ignoti. Venendo in seguito classificato come evento non prevedibile, il 12 Gennaio 2023, l’inchiesta giudiziaria venne archiviata.