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Valsugana, Trentino: la prima ecodestinazione al mondo

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La Valsugana, nel Trentino orientale, è uno scrigno verde percorso dal fiume Brenta, che si estende longitudinalmente da est, a partire dal comune di Pergine nei pressi di Trento, fino al confine con il Veneto ad ovest. Delimitata dalla Catena di Lagorai e dall’Altopiano dei Sette Comuni rispettivamente a nord e a sud, si colloca al di fuori delle rotte turistiche più affollate e per questo motivo ha potuto mantenere un ambiente integro, in cui le attività umane si conciliano con i ritmi della natura.

Non è quindi un caso che l’area della Valsugana e Lagorai sia stata di recente certificata secondo i criteri per il turismo sostenibile del Global Sustainable Tourism Council (GSTC), organizzazione che è un’emanazione delle Nazioni Unite (attraverso l’UNWTO, United Nations World Tourism Organization e l’UNEP, United Nations Environment Programme). Il GSTC ha infatti definito degli standard precisi relativamente alle condizioni per cui un territorio può garantire un turismo sostenibile da un punto di vista sociale, culturale e ambientale: il sistema-territorio Valsugana e Lagorai è la prima e unica destinazione certificata GSTC in Italia e nel mondo.

La prima ecodestinazione al mondo

Il processo è stato intrapreso e condotto dall’Azienda per il Turismo Valsugana-Lagorai e ha visto un coinvolgimento senza precedenti di amministrazioni, associazioni, privati, tutti elementi partecipativi di un sistema che eroga “servizi a turisti e cittadini secondo modelli positivi e sostenibili: turismo responsabile, valutazione sull’impatto etico delle strategie di sviluppo economico e sociale, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale”, spiega Stefano Ravelli, AD dell’Azienda per il Turismo Valsugana-Lagorai.

Il presidente Denis Pasqualin sottolinea come l’obiettivo della certificazione sia non tanto quello di fregiarsi di un titolo, quanto “soprattutto quello di insistere sulla cultura del turismo, dove tutti, residenti, operatori e parte pubblica si adoperano per creare sistema e per uno sviluppo turistico come futuro per la nostra Valsugana”. Il Ministro per l’ambiente Sergio Costa, alla cui presenza a Palazzo Chigi nell’agosto scorso sono stati presentati i risultati ottenuti, ha elogiato il progetto, che consente di “dare una speranza supplementare ad uno sviluppo del nostro Paese serio, rigoroso e naturalisticamente sostenibile”. Si tratta indubbiamente di un bel caso di eccellenza italiana e di una grande e moderna prova di responsabilità etica e ambientale dei soggetti coinvolti.

Per il turista e l’amante della natura, l’area Valsugana-Lagorai offre davvero la possibilità di vivere un’esperienza consapevole e autentica, nel rispetto dell’ambiente naturale e dell’identità culturale dei luoghi visitati.

Valsugana Lagorai: fra sport e natura

Gli appassionati di scialpinismo o di passeggiate con le ciaspole, d’inverno, possono trovare nel Lagorai una stupenda cornice per le proprie escursioni, mentre i due comprensori sciistici della Panarotta 2002 e delle Funivie Lagorai – Passo Brocon restano rapidamente accessibili, moderni e ben attrezzati.

Valsugana, Lago di Caldonazzo
Foto Shutterstock | Florian Augustin

In estate, il lago di Levico e quello di Caldonazzo, entrambi riconfermati a livello internazionale con la Bandiera Blu della FEE, consentono il lusso di non dover per forza decidere tra mare e montagna per la propria vacanza.

Di grande interesse la ciclovia di 80 km che collega il Trentino al Veneto e l’Ippovia del Trentino Orientale per gli appassionati di escursionismo a cavallo, un percorso a tappe che attraversa tutta la Catena del Lagorai.

Prodotti a chilometro zero

Canederli – Foto Shutterstock | anna.q

Per quanto riguarda l’aspetto enogastronomico, si segnala la presenza sul territorio di numerosi agriturismi (certificati dai rigorosi criteri provinciali), piccoli produttori di vino, rifugi e tipiche malghe, custodi dei presidi Slow Food formaggio di Vezzena e formaggio di malga del Lagorai, ma anche di importanti prodotti tipici a marchio, come la farina della Valsugana, il radicchio di Bieno, la castagna di Roncegno.

Degna di nota è l’iniziativa “Adotta una mucca“, un progetto solidale e sostenibile nato per supportare il sostentamento degli allevamenti di montagna e avvicinare il turista alla conoscenza delle tradizioni casearie.

Valsugana da vedere

Castel Ivano – Foto Shutterstock | dlaurro

Anche da un punto di vista artistico-culturale la Valsugana si conferma una destinazione di grande interesse. Forti, fortezze militari e altre testimonianze raccontano le vicende della Prima Guerra Mondiale; di grande suggestione, inoltre, i siti di Castel Pergine e Castel Ivano.

Merita assolutamente la visita Arte Sella, grandiosa esposizione di rilievo internazionale di arte contemporanea a cielo aperto.  Nelle opere di Arte Sella, che dal 1986, in Val di Sella, hanno visto la partecipazione di importanti artisti di tutto il mondo, è la natura stessa con i suoi elementi che diventa teatro e materia per i linguaggi dell’arte.

Vogliamo chiudere con l’auspicio che l’esempio della Valsugana non rimanga un caso isolato, ma possa illuminare la strada anche per altre realtà territoriali, in Italia e non solo, verso un futuro possibile per l’uomo, solo nella misura in cui lo sia anche per l’ambiente.

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