Le vasche di laminazione sono dei dispositivi utili per arginare le esondazioni. In che modo salvaguardano le aree soggette ad alluvioni
Le catastrofi climatiche delle ultime settimane, particolarmente presenti in Emilia Romagna nelle Marche, ci ricordano ancora una volta come i sistemi preventivi in Italia, anche in zone dove questi eventi sono prevedibili, sono piuttosto insufficienti. Le alluvioni sono causate da diversi fattori concomitanti. L’aumento delle piogge a livello di durata e di intensità. Le cosiddette bombe d’acqua, fenomeni piuttosto recenti in Italia. Ed inoltre la diminuzione delle superfici permeabili, il cui ruolo era quello di assorbire l’acqua evitando gli allagamenti.
Questo accade purtroppo perché spesso non si rispetta il principio dell’invarianza idraulica. Il che significa che ad esempio se si sostituisce un’area verde con del cemento, si deve d’altra parte convertire un’area di cemento in verde, per mantenere lo stesso livello di permeabilità del terreno. A questo si va ad aggiungere il fatto che i terreni trattati con pesticidi, aridi e con lunghi periodi di siccità alle spalle, non sono più permeabili, e tendono a far ristagnare l’acqua.
Dunque una serie di concause, dove i cambiamenti climatici sono tra i fattori determinanti, aumentano il rischio di alluvioni nel caso di piogge torrenziali insistenti. Per evitare di arrivare alla tragedia e ai disastri, come ciò che è accaduto in queste settimane in Emilia Romagna nelle Marche, è necessario aumentare la portata delle opere idrauliche di protezione. Come ad esempio le vasche di laminazione. Esse servono fondamentalmente ad accogliere la piena di fiumi, canali ed in generale bacini d’acqua. Hanno il merito di far defluire le acque in piena evitando in questo modo le esondazioni. Inoltre fanno anche un favore ai sistemi idrici superficiali, come ad esempio le fognature, ed ai condotti di acqua, alleggerendone la portata, ed evitando la compromissione delle strutture.
Dunque queste vasche di laminazione possono essere una soluzione possibile a ridurre il rischio di inondazioni. Esse sono già esistenti nelle aree particolarmente a rischio, come anche l’Emilia Romagna. Ma evidentemente non abbastanza.
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