I serpenti sono creature affascinanti e non vanno demonizzati ma questo non significa non imparare a riconoscere gli esemplari, come quelli di questo serpente molto velenoso, da cui tenersi alla larga
Nel mondo animale gli esseri viventi si sono adattati a vivere in tutti gli ambienti e ne esistono alcuni che sono in grado di muoversi con agilità tra terra e acqua. Quando si pensa a questo genere di animali il primo pensiero è rivolto alle rane, che nella pratica vivono a metà strada proprio tra gli specchi d’acqua e la terra.
Ma ci sono anche altri animali che vivono in questa linea di confine e che sfruttano le proprie caratteristiche fisiche per cacciare in acqua e sulla terraferma. Tra gli animali che si sono evoluti e che quindi risultano a volte pericolosi dentro e fuori dall’acqua c’è anche un serpente estremamente velenoso: il cosiddetto serpente verde bruno oliva di mare.
Come accennato, quando si pensa ad animali in grado di vivere anche nell’acqua ma che hanno una conformazione fisica che li lega alla terraferma si pensa sostanzialmente alle rane. Questi affascinanti anfibi, oggetto anche di recenti studi, vivono proprio sfruttando per parte della loro esistenza gli specchi d’acqua per poi vivere anche fuori all’asciutto ma esistono anche alcuni serpenti tra cui quello bruno oliva di mare che, grazie alla forma aerodinamica che diventa idrodinamica, sono cacciatori sopra e sotto il pelo dell’acqua. Riconoscere il serpente bruno oliva di mare non è difficile soprattutto per la particolare coda a macchie bianche e nere.
Una creatura lucida con testa tozza e che si nutre di una ampia varietà di altre creature marine tra cui i gamberi, pesci, calamari, molluschi e granchi. La sua arma, nascosta come per tante altre specie di serpenti all’interno delle zanne che possono arrivare a 7 mm, è ovviamente un veleno. Un veleno neurotossico che distrugge rapidamente muscoli e nervi per una più facile digestione della preda catturata.
Il serpente bruno oliva di mare, che può raggiungere anche i 2 metri circa di lunghezza, non è per fortuna diffuso in Italia. Si tratta di una specie endemica dei mari australiani. In particolare per evitare di incontrarlo occorre tenersi alla larga dalle fessure che si trovano nella zona della barriera corallina dove questo serpente velenoso ama rintanarsi per cacciare senza mai uscire veramente in mare.
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