Veneto, un problema da non sottovalutare: molte le famiglie che hanno acqua inquinata

La denuncia arriva da Greenpeace ma è un problema lontano nel tempo. L’acqua inquinata di alcune aree del Veneto potrebbero compromettere la salute dei cittadini

acqua inquinata Veneto
Inquinamento da pfas (Foto da Adobe) – Ecoo.it

Da quando c’è stata la pandemia l’attenzione sulla salute sembra passare esclusivamente sulle problematiche relative al contagio. Dunque il vaiolo delle scimmie e chi più ne ha più ne metta. Sottovalutando che alcune aree della Penisola hanno delle problematiche strutturali che minano pesantemente la salute dei cittadini. E cosa c’è di più rischioso dell’acqua inquinata?

Greenpeace ha denunciato un problema che grava da tempo pesantemente sulla popolazione che abita la regione del Veneto. Gli acquedotti con acqua potabile ancora non arrivano, ed i cittadini sono costretti ad utilizzare acqua inquinata da Pfas.

Acqua inquinata in Veneto, cosa sono gli Pfas

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Inquinamento da pfas (Foto da Adobe) – Ecoo.it

Pfas è l’abbreviazione di composti chimici che vengono utilizzati come idrorepellenti ed antiruggine nei siti industriali. Il problema come sempre è la loro dispersione nell’ambiente e l’errato smaltimento. E la condizione più rischiosa si è verificata: la contaminazione dell’acqua potabile. Che non solo rende non utilizzabile l’acqua di rubinetto per oltre 18mila famiglie della zona, ma ovviamente compromette anche la salubrità dei raccolti dell’orto. Gli Pfas entrano nei cibi ed una lunga esposizione ad essi può generare diverse intossicazioni e patologie. Al punto che le associazioni ecologiche putano ad ottenere il divieto di utilizzo di questi composti chimici in tutta Europa.

Le famiglie che vivono in Veneto nelle aree con acqua inquinata

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Inquinamento acque (Foto da Adobe) – Ecoo.it

Le falde acquifere sono una risorsa essenziale per la sopravvivenza. Ed in Veneto sono 18mila le famiglie che non hanno accesso ad acqua utilizzabile, perché inquinata da Pfas. E sembra non si riesca a trovare una soluzione, nonostante i ripetuti richiami. Antonietta, che vive con la sua famiglia in provincia di Vicenza, ha raccontato a Greenpeace la sua storia.

La salute del figlio è stata pesantemente minata dall’esposizione all’inquinamento delle falde acquifere. Sara Valsecchi, ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha tratto delle conclusioni: “Poiché la famiglia beve acqua in bottiglia da molti anni significa che è esposta a queste sostanze in un altro modo: calpestano Pfas, probabilmente li respirano con la polvere e quando c’è nebbia, e sicuramente li mangiano dai prodotti del loro orto”.

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