Venezia, la scoperta è “preziosa”

Una scoperta dell’Università di Ca’ Foscari fa sospettare che nella Venezia antica ci fossero anche dei romani benestanti. L’oggetto è stato rinvenuto nella laguna.

venezia ritrovata agata romana
Agata romana con incisione mitologica (Screenshot da unive.it – Canva) – Ecoo.it

Venezia non finisce di riservare sorprese. Il capoluogo veneto è stato per la storia della civiltà un tale crocevia da nascondere ancora degli incredibili tesori. La città lagunare più visitata al mondo ha riportato alla luce una gemma preziosa risalente all’età romana. Questo mentre nel fondo della laguna si scavava per la terza volta alla ricerca del sito romano sommerso di Lio Piccolo. E questa gemma preziosa è la dimostrazione che probabilmente ci fosse una vera e propria villa romana al di sotto della laguna.

A quanto pare la nascita stessa di Venezia è legata alla presenza romana, che nel periodo di espansione territoriale hanno fondato la città di Altinum, che secondo le testimonianze e le leggende dell’epoca sarebbe stata rasa al suolo dalle invasioni barbariche del V secolo. Le invasioni stesse sarebbero – a parere degli studiosi – motivo per cui dalle parti limitrofe della laguna i cittadini di Venezia si spostarono verso le isole all’interno della laguna, fondando poi la città che ebbe fortuna nei secoli a venire. Gli scavi subacquei, condotti dall’Università di Ca’ Foscari, con l’autorizzazione del Ministero della Cultura, cercano di aggiungere qualche pezzo mancante sulla storia della presenza romana a Venezia.

La preziosa gemma romana ritrovata a Venezia

A pochi chilometri da Venezia, gli scavi dell’Università di Ca’ Foscari, diretti dal professor Carlo Beltrame, e dalla dottoressa Elisa Costa, hanno riportato alla luce un reperto che ha dello straordinario. A maggior ragione dato che è stato raccolto dalle acque della laguna. Si tratta di un’agata scolpita con una figura mitologica. Perfettamente conservata.

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Laguna veneziana (Foto da Canva) – Ecoo.it

Gli studiosi stessi hanno dichiarato che è molto raro trovare un oggetto del genere di epoca romana così ben conservato. Il che fa supporre che la popolazione romana che intorno al I o II secolo era piuttosto abbiente. Dunque un incredibile valore storico oltre che archeologico. La figura incisa all’interno dell’agata preziosa è ancora perfettamente visibile e riconoscibile.

Il destino della laguna

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Acqua alta (Foto da Canva) – Ecoo.it

Questa scoperta tanto eccezionale ricorda ancora una volta quanto Venezia sia innanzitutto patrimonio mondiale artistico e storico che deve essere preservato senza alcuna riserva. E le pressioni economiche non devono scalfire in alcun modo i progetti per salvare la città unica al mondo dal progressivo affondamento nella laguna. Purtroppo il turismo di massa ha reso la città sempre più appetibile.

Ed il peso – nel senso letterale del termine – delle attività turistiche e della mole di gente che ogni giorno occupa la Serenissima non è più sostenibile. Si era pensato anche a dei tornelli per limitare l’accesso alla città. Ma è una soluzione poco praticabile. Tuttavia prima che inizi a sparire nell’acqua si deve trovare una strategia efficace. Gli interessi del settore turistico e del turismo di massa – poco sostenibile – non possono essere anteposti alla salvaguardia di un patrimonio così importante per l’umanità intera.

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