Il fresco d’estate costa e non poco, andiamo a vedere le spese in bolletta che si riferiscono al ventilatore che per necessità resta accesso notte e giorno
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Consumi e costi vanno di pari passo e in questo periodo storico dove imperversano i cambiamenti climatici, la crisi energetica e gli aumenti in bolletta, le tasche degli italiani non passano un buon momento. Se da un lato siamo costretti a fare i conti con gli evidenti problemi posti dal riscaldamento globale, dall’altro è necessario cercare di ridurre i consumi energetici per alleggerire i bilanci famigliari. Il governo ha cercato di porre rimedio inserendo in agenda una serie di bonus con l’intento di supportare i consumatori, in special modo i meno abbienti e le famiglie più numerose che si sono ritrovati a fare i conti con aumenti fuori dalla loro portata.
I costi energetici sono balzati alla cronaca a causa della crisi generata dal conflitto in Ucraina e all’aumento spropositato dei prezzi delle materie prime. Bollette alle stelle per luce e gas hanno assillato gli italiani e la gestione dei costi rimane un fardello per la maggior parte dei consumatori. Famiglie e imprese fanno i conti con spese e costi relativi al comparto energetico tutti i giorni. E se l’inverno è stato caratterizzato dalle spese esorbitanti riferite al riscaldamento degli ambienti domestici, l’estate non aiuta e i costi lievitano a causa dei dispositivi di raffrescamento che restano accesi per la maggior parte del tempo, giorno e notte.
I consumi
Tenere sotto controllo consumi e bollette è un vero e proprio equilibrismo tra elettrodomestici energivori e le esigenze di benessere messe a dura prova dal caldo soffocante estivo. Il periodo è caratterizzato da temperature elevate che costringono a tenere accesi per la maggior parte della giornata e della notte dispositivi di raffrescamento come condizionatori e ventilatori, gli unici in grado di conservare gli ambienti casalinghi o di lavoro freschi, per il normale svolgimento delle attività quotidiane o per il semplice dormire. E se i condizionatori sono evidentemente molto dispendiosi, sia in termini di acquisto che di consumi di energia elettrica, molti si rifugiano nell’uso continuo dei ventilatori, senza considerare il loro effettivo consumo elettrico.
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Come per ogni prodotto sul mercato il livello di consumi energetici si differenzia in base al modello e alla potenza, e nei modelli di ultima generazione è possibile scegliere anche la classe energetica. I consumi medi di un ventilatore base si attestano tra i 50 e i 100w all’ora. Considerando un’accensione continua di 12 ore il costo medio si aggirerà intorno 25 /60 centesimi di euro. Se poi valutiamo anche di aggiungere le 8 ore di riposo notturno il calcolo si effettuerà anche in questo caso moltiplicando i watt per le ore notturne e per il costo di 1 Kw all’ora. Se si ipotizza un costo di circa 0,15 centesimi per kw/h si ottiene un costo di circa 5 centesimi di euro per un ventilatore tenuto acceso tutta la notte.
Le variabili
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Le variabili che possono influire sul calcolo del consumo e del relativo costo sono diverse e tutte da considerare. Come il fatto che sia un ventilatore a piantana o da tavolo, oppure i più recenti sul mercato chiamati a colonna, ognuno con un consumo diverso. Inoltre un parametro che può incidere su consumi e costi, è anche la velocità che si imposta sul ventilatore. Maggiore sarà la velocità più saranno i consumi e di conseguenza le spese. Comunque la si metta il ventilatore ha un costo più basso e consuma meno rispetto ad un condizionatore.