La memoria è – dunque – cruciale per la sopravvivenza degli elefanti, soprattutto durante la siccità. Uno studio ha dimostrato che i branchi guidati da matriarche più anziane, che avevano vissuto siccità precedenti, erano più abili a trovare acqua rispetto ai branchi guidati da matriarche più giovani. La memoria a lungo termine delle matriarche più anziane rappresenta un importante deposito di conoscenza, e può essere direttamente correlata alla sopravvivenza della specie. Inoltre, gli elefanti hanno bisogno della loro memoria per navigare nella dinamica di “fissione-fusione”, in cui incontrano e si separano da centinaia di altri elefanti nel corso dell’anno.
Questi pachidermi devono essere consapevoli di dover affrontare più pericoli per sopravvivere. Uno studio del 2011 pubblicato su Proceedings of the Royal Society Biological Sciences ha dimostrato che gli elefanti più vecchi hanno una maggiore memoria degli attacchi passati dei leoni e reagiscono con posizioni difensive ai loro ruggiti, mentre i giovani elefanti non mostrano la stessa reazione.
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Gli elefanti hanno anche la capacità di identificare le voci di umani che rappresentano una minaccia, come dimostrato da uno studio del 2014 pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences. Questo studio ha mostrato che gli elefanti sono più propensi a prendere precauzioni quando sentono le voci registrate dei semi-nomadi Maasai, che periodicamente uccidono gli elefanti, rispetto a voci di altre etnie keniote. Gli elefanti sono anche più propensi a difendersi quando sentono le voci degli uomini Maasai, invece che le voci delle donne e dei bambini. Questi ricordi e capacità cognitive dimostrano che gli elefanti possono capire il linguaggio umano per determinare la minaccia rappresentata da diversi gruppi di umani.
Gli elefanti possono portare a termine impressionanti imprese di memoria e cognizione grazie alle loro strutture cerebrali uniche. Studi condotti dal professore di neuroscienze Bob Jacobs del Colorado College hanno dimostrato che i neuroni corticali degli elefanti sono molto diversi da quelli di altre specie intelligenti. Queste caratteristiche uniche suggeriscono che gli elefanti possano riflettere attentamente sui loro ricordi. Secondo Jacobs e i suoi colleghi, i circuiti corticali degli elefanti sostengono l’idea che essi siano animali contemplativi.