Data l’estate rovente che ci aspetta le nuove frontiere dell’architettura botanica sono arrivate a partorire un’idea brillante per rendere le nostre metropoli un po’ meno invivibili. Di che si tratta?
Veronetta è un quartiere dall’architettura medievale dove sorge l’Università di Verona. Perché è protagonista di un articolo qui su Ecoo.it? Semplice, a quanto pare è sede di una brillante innovazione in ambito di edilizia sostenibile, tutela ambientale e del mondo green in generale. Ma partiamo dal problema: le estati sempre più calde per via del surriscaldamento globale. La vita in città sta diventato sempre più insostenibile per via delle temperature che la stagione calda porta ormai con sé.
Chi vive in più o meno grandi centri urbani sa bene cosa significa. Tutelare l’ambiente inoltre richiede una maggiore parsimonia nell’utilizzo degli elettrodomestici per calmierare e contenere consumi e dispendi energetici. La soluzione più ovvia al problema è quella di iniziare ad agire contrariamente a quanto abbiamo finora fatto. Anziché continuare a soppiantare il verde con l’asfalto, sarà bene dedicare spazi appositi al verde.
Il problema delle estati afose ha determinato, come è noto soprattutto dalla scorsa stagione calda, una serie di conseguenze spiacevoli, per usare un eufemismo, prima fra tutte la siccità. Lo scorso hanno abbiamo assistito all’inaridimento dei letti dei fiumi Po e Tevere e all’abbassamento dei livelli dei principali laghi italiani. Insomma: l’acqua scarseggia, e se ne accorgono soprattutto gli abitanti dei paesi in via di sviluppo.
La massima da rispettare è quindi quella tassativa di non sprecare acqua. Ma allora a Veronetta agiscono in contro tendenza? In fondo anche le piante hanno bisogno di acqua, e se non ne abbiamo così tanta non è un po’ un controsenso andare ad installare un giardino proprio al centro del quartiere? A quanto pare no, e il segreto sta tutto nel giardino sostenibile, un giardino, cioè, come tutti gli altri, ma che richiede pochissima acqua.
Il giardino è stato realizzato senza impianto di irrigazione impiegando ben 200 specie di piante a basso fabbisogno idrico, piante cioè, ben addestrate per propria natura alla siccità. L’amministrazione del comune è bene attenta alla biodiversità motivo per cui fra le specie utilizzare rientrano la Verbena, la Salvia, la Borrago officinalis, tutte piante in grado di attirare insetti impollinatori e farfalle. Le piante contemplano soprattutto arbusti ed erbacee perenni, varietà estremamente coriacee e longeve. Il progetto promette una buona durata e riuscita.
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