Il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera all’uso delle vespe samurai contro le cimici asiatiche. Sono anni che le cimici asiatiche distruggono le coltivazioni di frutta e verdura dal Nord a Sud Italia. La specie è arrivata nel nostro paese alla fine degli anni ’90, e da allora ha man mano attaccato tante colture mettendo in ginocchio gli agricoltori. Ma ora la lotta biologica ai parassiti può contare su un imenottero dalle dimensioni molto ridotte. La vespa samurai, appunto.
Questa particolare tipologia di cimice ama alimentarsi con frutta e verdura. Sono tante le coltivazioni attaccate dall’insetto, tante sono eccellenze italiane. Parliamo di pere, mele, ciliegie, albicocche, nocciole, pesche, olive, kiwi, mais, e la lista potrebbe continuare.
Le regioni maggiormente colpite sono quelle a vocazione agricola: Emilia Romagna (270 milioni di Euro di danni), Piemonte (180 milioni di Euro di danni), Lombardia (160 milioni di Euro di danni). E poi ancora Veneto, Friuli, Toscana (stime Coldiretti).
Non solo in Italia, ma la cimice asiatica è vista dappertutto come un flagello. Il problema finora è stato non avere armi per contrastarla. Ma questa tendenza potrebbe cambiare presto con l’uso delle vespe samurai.
La vespa samurai, infatti, può essere impiegata in maniera ottimale nella lotta biologica alla cimice asiatica, perché parassitizza le sue uova.
La vespa samurai (Trissolcus japonicus) si sviluppa mangiando le uova delle cimici asiatiche (e non solo). In pratica la vespa depone le sue uova all’interno delle uova della cimice. In questo modo cresce fino a diventare adulta, impedendo alle cimici di diffondersi perché di fatto blocca la nascita di nuove cimici.
Con l’uso di vespe samurai nella lotta ai parassiti delle colture come le cimici, gli esperti sperano non tanto di farle sparire del tutto dalle coltivazioni italiane, quanto di riportare il sistema in equilibrio. Lo scopo è diminuirne il numero per abbassare la minaccia che le cimici rappresentano per l’agricoltura italiana.
Il ministero dell’Ambiente ha detto sì all’uso delle vespe samurai per contenere le popolazioni di nuovi insetti alieni che stanno danneggiando gravemente la nostra agricoltura. Confermando così di aver concluso la “predisposizione del decreto attuativo previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 102/2019”. E che “su tale schema di provvedimento, si è in attesa del pronunciamento della Conferenza Stato-Regioni”. Il suo parere sarà consuntivo ma non vincolante.
Dopo questo passaggio burocratico sarà dato il via ufficiale alla fase operativa. Ossia inizieranno le immissioni di vespe samurai in zone specifiche. Ancora non è stata stabilita una data, ma è questione di giorni.
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