Ha un nome importante VIC, perché subito fa pensare a VIP, salvo poi spiegare che nel suo acronimo Very Important Choice ad essere importante non è una singola persona ma una precisa scelta. La scelta di cui stiamo parlando è la sostenibilità. L’idea di condividere abiti 100% sostenibili è nata nel 2017, e dal 2019 VIC Very Important Choice è una start up che offre un servizio di noleggio di capi e accessori sostenibili tramite il suo omonimo sito VeryImportantChoice.com
Quando si acquistano un abito o un accessorio è sempre in parte una scommessa. Scommettiamo sul fatto che, terminata la febbre da shopping quell’abito avremo davvero voglia di indossarlo, che ci farà sentire bene, che riusciremo ad abbinarlo facilmente. La piattaforma VIC invece sembra voler dire: “Non devi per forza scommettere, puoi abituarti all’idea di tenere ciò che ti piace anche solo per poco tempo e vedere come ti trovi”. Si elimina l’idea di possesso privato, a vantaggio di una nuova idea di circolarità. Il canone di noleggio è ovviamente pari ad una frazione del costo del cartellino. Terminato il periodo di noleggio, i capi sono restituiti a VIC. Se poi accade l’inevitabile, e ci si innamora di quei vestiti possono poi essere anche acquistati, sempre tramite un click.
I soci fondatori di VIC Very Important Choice rispondono ai nomi di Sara Francesca Lisot, esperta di imprenditoria e innovazione sociale e life coach, e Mattia Govi, ingegnere elettronico specializzato in quality management. Insieme hanno fondato VIC, una start-up innovativa a responsabilità sociale e ambientale. VIC lavora a un sistema unico di tracciabilità dei capi sostenibili dei suoi brand partner, con l’idea di condividere abiti 100% sostenibili.
Il lavoro di VIC è minuzioso. Si occupa di fare scouting di brand etici che rispettino tutti i criteri di sostenibilità, dai materiali ai processi produttivi, assegnando loro un indice di sostenibilità (più si avvicina a 100, più è sostenibile il marchio). La capacità sviluppata dal modello di business di VIC non è solo legata alla tracciabilità. Numeri, codici e statistiche a parte, l’obiettivo è instaurare relazioni umane con i marchi che entrano nell’universo VIC e avviare attività a più voci. Il famoso Edutainment: education & entertainment, che i Romani già definivano docere delectando, rende benissimo il lavoro della piattaforma. Attività fervida sui social, workshop ben costruiti ed interessanti, networking con professionisti e stakeholder per un supporto comune della causa.
Non solo abiti da cerimonia o costosissimi vestiti di lusso, oppure it-bag imperdibili o i capi-icona delle influencer. Se è più comune noleggiare pezzi unici o particolarmente inaccessibili, con il suo servizio VIC vuole ribaltare questi schemi mentali ed offrire un messaggio di condivisione, allargando il noleggio anche alla moda sostenibile. L’idea di indossare capi sostenibili si sta diffondendo sempre di più, favorita anche da un messaggio green più forte e incisivo. Permangono però alcuni ostacoli nell’accettare di virare in maniera netta verso questa modalità di scelta consapevole, anche nell’armadio. Uno di questi è certamente il costo elevato dei capi sostenibili che, per essere definiti tali, necessitano di una trafila produttiva molto più attenta e costosa. La soluzione di VIC sembra mettere a tacere anche questa argomentazione offrendo pacchetti di noleggio di differenti importi, per incontrare le esigenze di un ampio pubblico.
Cambiare si può e VIC Very Important Choice lo dimostra. Un progetto d’innovazione sociale si definisce tale quando, tra le altre cose, punta a cambiare le abitudini del target cui si rivolge. Nel caso della piattaforma VIC, la tipologia di servizio proposto non si esplica in un abbonamento, bensì nel noleggio temporaneo flessibile. Le persone possono vestire facendo scelte etiche, cambiando spesso outfit, e preservando il proprio portafoglio. A ringraziare, oltre all’ambiente, sarà anche il povero guardaroba che potrà finalmente respirare.
La ricerca di VIC si concentra soprattutto in Italia alla ricerca di brand etici e sostenibili, con filiera tracciabile e controllata, quasi tutti 100% Made in Italy. Slow fashion significa anche questo: promuovere design alla portata di tutti diffondendo l’idea di un consumo sempre più sostenibile, anche nel campo della moda. Lunga vita a VIC!
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