Temperature record in Vietnam dal mese di Aprile. Si cercano soluzioni rapide per proteggere la popolazione e le coltivazioni
Tutto il Sud est asiatico è coinvolto dall’ondata di calore con pochi precedenti. Tuttavia il Vietnam sta lanciando l’allarme. Insieme alle temperature decisamente al di sopra delle medie stagionali, anche la siccità sta mettendo in ginocchio la coltivazione delle materie prime necessarie al soddisfacimento del fabbisogno mondiale. In questi giorni si sono raggiunti i 44,1 gradi, temperatura che ha superato il picco 2019 con poco più di 43 gradi. I 100 milioni di abitanti del Viatnam non possono non soffrire la situazione.
Innanzitutto le condizioni lavorative. Chi fa lavori di manovalanza all’aperto inizia all’alba tentando di terminare entro le dieci del mattino, orario dal quale diventa insostenibile il caldo. Inoltre le alte temperature possono causare più facilmente malori in persone fragili come anziani e bambini. E la situazione sanitaria potrebbe diventare più onerosa delle forze a disposizione.
Dalla voce governativa l’input è di rimanere il più possibile in casa, per evitare di esporsi al caldo ed al sole diretto. Purtroppo i cambiamenti climatici e l’inquinamento rendono ancora più insopportabile il caldo a causa dell’umidità, che rende ancora più irrespirabile l’aria. Gli esperti attribuiscono queste ondate inattese ai cambiamenti climatici, che purtroppo non potranno far altro che peggiorare la situazione. Il Vietnam deve proteggersi, il caldo di aprile e maggio potrebbe far aumentare la siccità e tutte le riserve di acqua necessarie per la popolazione e per le coltivazioni.
Il Vietnam, nonostante le punte record, non è l’unico Paese coinvolto nell’ondata anomala di calore. Anche il Myanmar è in difficili condizioni. La temperatura più alta registrata quest’anno è di 44,8 gradi. Per la prima volta. I meteorologi asseriscono che il Sud est asiatico, per sue conformazioni geografiche e geologiche, è particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici. E si dovrà trovare al più presto una soluzione, altrimenti problemi sanitari e siccità renderanno ancora più difficili le condizioni di popolazioni che vivono ancora di materie prime direttamente coltivate.
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