Muffa in casa, anche tu sei costantemente alle prese con questo incubo? Tutte le cose da NON fare per limitarne il più possibile la formazione.
Appartenenti al regno dei funghi, le muffe non derivano da nient’altro che dall’assommarsi di minuscoli organismi pluricellulari che proliferano in tutte quelle zone in cui regni l’umidità. Ciascuno di noi, almeno una volta nella vita, si sarà ritrovato ad osservarne le tracce sui muri di casa.
Possono presentarsi sotto forma di piccoli puntini, o addirittura di vere e proprie chiazze scure. Quel che è insindacabile, in entrambe le suddette circostanze, è che la muffa sia un nemico di cui faremmo bene a liberarci con celerità. Dopo averti illustrato alcuni prodotti che potrebbero aiutarti a debellarla, nonché alcune tecniche che potrebbero garantirti di preservare i cibi dalla comparsa di muffe, quest’oggi ci concentreremo su un problema che sta a monte: come far sì che l’ambiente in cui viviamo non rappresenti un habitat ideale per tali microrganismi?
Di recente, è stato proprio il microbiologo Matteo Montanari ad elargire alcune preziose delucidazioni in materia. L’esperto, intervistato dal Quotidiano Nazionale, ha cercato di fornire alcuni esempi pratici rispetto ai contesti che contribuiscono alla comparsa di muffe. Ed anche in merito a tutte quelle operazioni che, nel momento in cui ne constatiamo la comparsa, sarebbero assolutamente da evitare.
Umidità e temperature non adeguate al benessere umano sarebbero le principali cause a monte della formazione di muffe: parola di Matteo Montanari, esperto in microbiologia e biologia applicata ai beni culturali. Intervistato dal Quotidiano Nazionale, lo studioso ha fornito delle preziose indicazioni rispetto a come approcciare questo fastidiosissimo problema. Ed anche in merito agli accorgimenti che bisognerebbe adottare per limitarne la formazione.
Il cappotto termico, nella fattispecie, è la prima e più efficace soluzione che, a detta di Montanari, impedirebbe a questi minuscoli organismi di infestare i muri delle nostre abitazioni. In che modo? Semplicemente, questa particolare tecnologia andrebbe a scongiurare la presenza di muri freddi o di temperature che siano in grado di generare condense. Così facendo, assicura il microbiologo, la possibilità che si formino muffe verrebbe ridotta all’osso.
Come sottolineato da Montanari, del resto, escamotage quali gli impianti di deumidificazione, come pure un’adeguata areazione delle stanze della casa, non sono sufficienti a prevenire la comparsa di muffe. “L’unica vera soluzione” – ha puntualizzato l’esperto ai microfoni del giornale – “è intervenire a livello strutturale“.
Ciò premesso, come anche specificato da Montanari, tralasciare l’importanza dell’areazione e dell’apertura frequente delle finestre sarebbe un ulteriore, imperdonabile errore. È inoltre fondamentale prestare attenzione alla modalità con cui si utilizzano docce, cucine, e tutti quegli spazi della casa in cui la presenza di umidità potrebbe favorire la comparsa di muffe. Infine, non bisogna trascurare di sottoporre l’abitazione a dei controlli periodici. Eventuali infiltrazioni o rotture della muratura, nel caso specifico, non dovrebbero mai passare in sordina.
Posto che la muffa in casa, qualora seguissimo i consigli dell’esperto e ci avvalessimo del cappotto termico, non dovrebbe minimamente rappresentare un problema, può accadere che, al netto del nostro impegno e dei nostri sforzi, questi microrganismi arrivino comunque ad infestare i nostri muri. Che fare a quel punto?
I prodotti che potrebbero venire in nostro soccorso nella “guerra alla muffa” sono molteplici. A partire da questa geniale soluzione fai da te, che si basa sulla combinazione di acqua calda, 4 cucchiai di bicarbonato di sodio e 100 grammi di ammorbidente in cristalli. Una volta che l’avrete versata in un flacone spray, questa miscela potrà essere impiegata direttamente sulla muffa.
Un ulteriore consiglio, quando si tratta di muffa sugli alimenti che consumiamo, è sempre quello di badare ai contenitori all’interno dei quali determinati cibi vengono venduti. Se si tratta di fragole, ad esempio, lasciarle all’interno del contenitore in plastica è un comportamento assolutamente errato. Sarebbe più opportuno, nella fattispecie, andarle a riporre all’interno di un contenitore in vetro, ma non prima di averle asciugate e tamponate con della carta, così da eliminare qualunque traccia di umidità.
Piccoli accorgimenti, in sostanza, che in casa fanno davvero la differenza quando si tratta di muffa. D’altra parte, a chi di noi piacerebbe convivere con questi fastidiosi microrganismi?
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