Un altro aereo che si è schiantato poco dopo il decollo. Il volo Air Florida 90 ha riportato 74 vittime, più altri quattro che si trovavano sul luogo dell’incidente
Questa volta a generare il disastro aereo è stata una concomitanza di fattori, tra cui l’errore umano del pilota e una tempesta di neve. Il volo Air Florida 90, partito il 13 gennaio 1982 da Washington DC, si è schiantato poco dopo essere decollato.
Questo caso ormai remoto del tempo ha avuto una forte attenzione mediatica data principalmente dal gesto eroico di un passeggero, che inizialmente era sopravvissuto all’incidente e che in seguito morì annegato tentando di salvare altri superstiti. In suo onore, il ponte colpito dall’aereo è stato nominato Arland D. William’s junior memorial bridge. In seguito lo schianto del volo Air Florida 90, sono state modificate, e maggiormente perfezionate, le tecniche di addestramento dei piloti. Implementate modifiche anche per le autorità di soccorso.
La dinamica dell’incidente
Il 13 gennaio 1982 il volo Air Florida 90 doveva partire da Washington DC ed arrivare a Fort Lauderdale. La destinazione non è stata mai raggiunta. È importante sottolineare che nella settimana che ha preceduto il disastro aereo, tutta la costa orientale degli Stati Uniti è stata colpita da un periodo di maltempo eccezionale, con conseguenti temperature particolarmente basse. Di conseguenza il giorno della partenza del volo Florida 90, c’è stato un ritardo di un’ora e 45 minuti a causa di una nevicata di moderata e forte entità. L’aeroporto è stato temporaneamente chiuso. Dopo le difficoltà nel rimuovere il ghiaccio dal velivolo, l’aereo ha ricevuto l’autorizzazione alla partenza. A causa del ritardo dovuto all’aeroporto temporaneamente chiuso, sulle piste di decollo il traffico aereo era piuttosto congestionato. Nonostante le ali del velivolo erano ancora coperte di ghiaccio, i piloti hanno deciso di non rimandare la partenza, già in ritardo, e di non effettuare la procedura di rimozione del ghiaccio. Le conversazioni registrate dalla scatola nera riportarono che i piloti probabilmente fecero un errore nel sottovalutare il problema del ghiaccio. Poco dopo la partenza loro stessi si accorsero che il motore era arrivato in stallo e l’aereo stava precipitando. Entrambi i piloti avevano ben poca esperienza di voli precedenti. L’aereo si è schiantato sul ponte del fiume Potomac, 1400 m dalla fine della pista. L’atterraggio improvviso ha colpito sei auto e un camion, per poi inabissarsi nel fiume ghiacciato. Tutti e 74 i passeggeri del volo sono deceduti. I membri dell’equipaggio sono rimasti feriti. In conseguenza allo schianto sulle vetture del ponte, altre quattro persone presenti nelle auto hanno perso la vita, ed altre quattro sono rimaste ferite.
Le indagini successive
Gli inquirenti hanno addebitato il disastro aereo a una serie di fattori, la maggior parte dei quali sono state dovute all’inesperienza dei piloti. I fattori principali sono stati che non è stato utilizzato il sistema antighiaccio durante le operazioni a terra e di decollo. La decisione di decollare nonostante la presenza di ghiaccio e neve sulle superfici dell’aereo. Il comandante non ha annullato il volo dopo che gli è stato fatto notare alcune anomalie nella strumentazione. I soccorsi arrivarono parecchio in ritardo a causa delle strade ricoperte di ghiaccio e del traffico. L’equipaggiamento che avevano con sé non era tale da assistere sufficientemente i sopravvissuti in acqua.