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Volo British Airways 5390: miracolo a 17000 piedi

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La costruzione poco accurata del velivolo stava per costare la vita di numerose persone: ecco cosa successe 10 Giugno 1990 al volo British Airway 5390.

incidente aereo video
British Airways in volo (foto da Canva) – Ecoo.it

Un disastro aereo senza vittime. Proprio per questo è passato alla storia come un evento miracoloso: parliamo del volo British Airways 5390, il quale nel 10 Giugno 1990 collegava Birmingham e Malaga. Se nella maggior parte dei casi la gloria viene affibbiata principalmente al pilota, questa vicenda narra tutto l’opposto. Fu infatti il secondo pilota Atchinson a salvare la situazione e la vita di 87 passeggeri. 

Il velivolo in questione era un BAC-111, ovvero un aereo di linea bireattore monoplano sviluppato dall’azienda britannica British Aircraft Corporation durante i primi anni del 1970. Ma cosa avvenne effettivamente in quel caldo giorno di metà Giugno? Andiamo a rivivere insieme i terribili momenti e la concitazione dell’incidente.

Volo British Airways 5390, miracolo a 17000 piedi: le dinamiche dell’incidente

Il comandante Tim Lancaster e il suo secondo Alastair Atchinson fecero decollare il velivolo alle ore 07:20. A bordo vi era 81 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Essendo le prime luci del giorno, gli assistenti di volo iniziarono a servire la colazione. Il pilota Lancaster si slacciò dunque la cintura di sicurezza per andar a prendere il primo pasto della giornata. Proprio in quel momento però, quando il mezzo di trasporto toccava quota 17mila piedi (più di 5000 metri) si sentì una forte esplosione. La fusoliera si riempì di condensa in poco più di un istante.

Il capitano sbalzato fuori dal velivolo (foto di Historic Vids da facebook)

Il vetro di sinistra, ovvero quello a fianco del comandante, schizzò via. Lancaster dunque si ritrovò con il busto all’esterno dell’aereo mentre le gambe vennero bloccate dal pannello dei comandi. Arrivò immediatamente l’assistente di volo Nigel Ogden, il quale si sedette sulla poltrona del pilota allacciandosi la cintura e tenne per le gambe Lancaster. Il secondo pilota dunque prese in mano la situazione, avvisando l’aeroporto più vicino per un atterraggio di emergenza. Dopo qualche minuto di esitazione, ebbe il permesso di atterrare presso Southampton. Nel frattempo però, il primo pilota Lancaster stava perdendo i sensi a causa di venti ad oltre 800 km\h che si infrangevano su di lui ed a causa di un’aria assai rarefatta.

Conclusione dell’evento

IMMAGINI VIOLENTE, IL CONTENUTO NON È ADATTO A UN PUBBLICO SENSIBILE

Rara immagine del pilota fuoriuscito dall’aereo (foto di Housepainter da Facebook)

Alle 07:55 il velivolo riuscì ad atterrare presso l’aeroporto della città inglese. Lancaster fu subito trasportato al primo ospedale dove le prime analisi constatarono varie fratture lungo gli arti inferiori e superiori, un principio di assideramento ed uno stato di shock. Fortunatamente, dopo nemmeno 20 giorni di ospedale, il primo pilota tornò a casa. Il vero eroe della storia però fu il suo secondo, Alastair Atchinson, il quale riuscì in condizioni assai difficoltose a salvare la vita sia del suo comandante che di tutte le 87 persone presenti nel velivolo.

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