L’incidente del volo Continental Airlines, la cui tratta era prevista tra Denver e Boise, si è schiantato durante il decollo a causa di una tempesta di neve.
Sono numerosi gli incidenti aerei che avvengono a causa di condizioni metereologiche avverse, unite ad una scarsa capacità dei piloti di affrontarle e del controllo di terra di evitarle. Nel passato ma anche nel presente, ogni volta si solleva la seguente questione: far partire l’aereo, con una margine di rischio o rimandare il volo, con tutte le implicazioni economiche che questo gesto significa?
A tal proposito le misure di sicurezza nel tempo sono decisamente migliorate, anche a causa degli incidenti aerei del passato. Quando le condizioni meteorologiche sono avverse, o c’è presenza di ghiaccio di neve sul velivolo, gli aerei non decollano. Le fasi più delicate sono quelle di decollo e di atterraggio. Quando l’aereo supera una certa altitudine, si lascia la tempesta al di sotto.
La ricostruzione dell’incidente
Era il 15 novembre 1987. Il volo Continental Airlines 1713 era in partenza dall’aeroporto nazionale di Denver per arrivare qualche ora dopo a Boise, capitale dello stato dell’Idaho. Il comandante del DC9 non era esperto. Era stato promosso a quel ruolo solo tre settimane prima dell’incidente. Mentre il primo ufficiale era senza dubbio più esperto. Quel giorno sulla città di Denver si era abbattuta una tempesta di neve.
In conseguenza di ciò, molti voli furono ritardati, anche per consentire le operazioni di sghiacciamento dei velivoli. Alle 13:51, il volo iniziò il rullaggio per la partenza ed il controllore autorizzò la procedura. Mentre era in attesa del decollo, l’aereo rimase diversi minuti sotto la neve, senza che i controllori del traffico se ne accorsero. La partenza ufficiale venne autorizzata alle 14:14. Durante la prima fase di decollo l’aereo non riuscì a prendere quota e ad alzarsi sufficientemente, per cui l’ala sinistra colpì il terreno e poco dopo un incendio divampo’ proprio in quell’area. Il fuoco si preparò rapidamente all’interno della cabina. A quel punto l’aereo, ancora prima del decollo, sì schiantò a terra. La maggior parte delle vittime morì in conseguenza all’incendio.
Le indagini successive
La continental Airlines, compagnia proprietaria dell’aereo il responsabile del volo, ipotizzò in una prima fase che l’incidente fosse stato causato da una turbolenza di scia, un fenomeno che si crea alle spalle dell’aereo durante il suo movimento. In seguito, le indagini fecero emergere che ci fu un errore umano da parte del pilota, probabilmente a causa della sua inesperienza, dato che era stato già precedentemente licenziato da un’altra compagnia aerea. Dunque le cause ufficiali che portarono al decesso di 28 persone furono una concomitanza tra errore umano, inadempienza da parte del controllo del traffico aereo, e maltempo.