Nel pieno della campagna elettorale nessun partito fa cenno alla situazione climatica. Gli scienziati fanno partire una petizione “Un voto per il clima”
“La scienza del clima ci mostra da tempo che l’Italia, inserita nel contesto di un hot spot climatico come il Mediterraneo, risente più di altre zone del mondo dei recenti cambiamenti climatici di origine antropica e dei loro effetti” sono le parole usate per portare avanti la raccolta firme su change.org “Un voto per il clima”, “non solo sul territorio e gli ecosistemi, ma anche sull’uomo e sulla società, relativamente al suo benessere, alla sua sicurezza, alla sua salute e alle sue attività produttive“.
In piena campagna elettorale i vari partiti si scontrano e danno voce alle loro molte idee che in teoria vorrebbero apportare nel caso in cui il popolo italiano li scegliesse per salire al Governo. Sconcertate però è come neanche uno di loro abbia parlato, anche solo per un breve momento, della crisi climatica che colpisce il mondo in particolar modo anche il nostro Paese.
“Un voto per il clima”, la richiesta degli scienziati
In prima fila per sensibilizzare su quanto sta accadendo all’intero Pianeta scienziati e professori da tutta Italia, lanciando una petizione “Un voto per il clima”. Una richiesta di non sottovalutare ancora il grande problema che affligge l’intero Mondo: la crisi climatica. Questa non solo incide negativamente su ambiente, animali ed ecosistemi ma anche sul benessere del Paese stesso. Le temperature troppo elevate, i fenomeni atmosferici forti e incontrollabili, la siccità avranno un effetto anche su l’economia e provocherà danni alle industrie, città e infrastrutture.
“Il riscaldamento eccessivo, le fortissime perturbazioni al ciclo dell’acqua e altri fenomeni meteo-climatici vanno ad impattare su territori fragili e creano danni a vari livelli” continuano le parole riportate sulla petizione “influenzando fortemente e negativamente anche le attività economiche e la vita sociale. Stime assodate mostrano come nel futuro l’avanzare del cambiamento climatico ridurrà in modo sensibile lo sviluppo economico e causerà danni rilevanti a città, imprese, produzioni agricole, infrastrutture“.
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Si pensa sempre che cose orribili capitino lontano dalla propria casa, bè l’Italia e l’intero bacino mediterraneo è tra le zone più colpite dai cambiamenti climatici. L’anno che stiamo vivendo il 2022 è stato dichiarato il più caldo di sempre nel Paese. Ci sono ghiacciai alpini che si riducono, precipitazioni violente, ondate di calore e questi sono solo alcune delle conseguenze che si devono affrontare. Non si può semplicemente voltare la testa dall’altra parte e far finta che tutto questo non accada.
Gli scienziati e professori chiedono di essere ascoltati di trovare una soluzione e offrono il proprio aiuto per poter studiare un piano efficiente, sicuro e funzionale per poter tentare di migliorare la situazione. “In questo contesto, ci appare urgente porre questo problema in cima all’agenda politica […] Chiediamo dunque con forza ai partiti politici di considerare la lotta alla crisi climatica come la base necessaria per ottenere uno sviluppo equo e sostenibile negli anni a venire“.
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Concludono infine sulla petizione che ha già quasi raggiunto le 35.000 firme “come scienziati del clima siamo pronti a fornire il nostro contributo per elaborare soluzioni e azioni concrete che siano scientificamente fondate, praticabili ed efficaci” aggiungendo che “ma chiediamo con forza alla politica di considerare la crisi climatica come un problema prioritario da affrontare, perché mina alla base tutto il nostro futuro“.