Vulcano Islanda: ceneri possono modificare clima

[galleria id=”797″]Come tutti saprete, pochi giorni fa nel Nord Europa è avvenuto un fenomeno straordinario quanto problematico: l’eruzione di un vulcano nel ghiacciaio di Eyjafjallajokull, nel sud dell’Islanda. La gigantesca nube generata dalle ceneri del cratere ha causato non pochi disagi, obbligando praticamente l’Europa intera ad un arresto delle attività aeree. Quasi tutti gli aereoporti bloccati, migliaia di voli cancellati e inconvenienti di ogni sorta (che sembrano risolversi solo in queste ore). In concomitanza di questo episodio, vi segnaliamo che le ceneri dei vulcani sono in grado di causare mutamenti climatici. Capiamone di più.

E’ proprio così: quando un vulcano erutta, può generare delle ripercussioni sia sulla situazione metereologica sia, nei casi più seri, sul clima di una determinata zona. Il fenomeno può durare alcuni mesi. Questo può succedere qualora la nuvola fuoriuscita dal vulcano raggiunga delle dimensioni notevoli. Essa potrebbe oscurare il sole fino ad impedire ai raggi di infiltrarsi e schiarire, modificare le correnti d’aria, condensare i gas ascendenti che diventerebbero così delle pesanti precipitazioni. E un conseguente abbassamento delle temperature generali.
 
Ora vi illustriamo alcuni esempi del passato che hanno causato un fenomeno analogo: alla data del 1991, nelle Filippine, la potente eruzione del vulcano Pinatubo provocò un abbassamento della temperatura globale di circa mezzo grado. Nel 1982, stavolta in Messico, il vulcano El Chichon fece registrare -0,2 gradi. Nel lontano 1783, il vulcano islandese Laki mise in ginocchio l’isola generando uno degli inverni più rigidi mai conosciuti. Infine, segnaliamo che il 1816 a causa di una eruzione del vulcano Tamboro in Indonesia, si registrò addirittura la mancanza dell’estate, caratterizzata invece da continuo maltempo.
 
Immagini tratte da:
leggonline.it
ilsecoloxix.ilsole24ore.com
italianosdargentina.com
repubblica.it
tuttosport.com

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