Sono partite le evacuazioni degli abitanti che vivono nei pressi del vulcano Nevado del Ruiz, in Colombia. Il motivo? Da alcuni giorni minaccia di eruttare.
Il rischio di un’eruzione del vulcano Nevado del Ruiz, il più alto della Colombia, ha messo in allarme le autorità che si sono messe in moto ordinando l’evacuazione di 40 famiglie. I residenti hanno già cominciato a lasciare Villamaria.
Gli esperti parlano di una possibile forte eruzione, circostanza per la quale è stato attivato l’allarme di colore arancione, dunque, quello che precederebbe il massimo livello di allerta. È stato già programmato un centro di comando e coordinamento, mentre si è tenuto già un consiglio di sicurezza voluto dal presidente Gustavo Petro e dedicato alla situazione attuale.
Le autorità del luogo hanno evidenziato, come dal 24 marzo 2023, l’attività sismica e vulcanica si aumentata in modo significativo. Hanno poi lanciato un appello ai cittadini di Tolima, Caldas, Quindio, Cundinamarca, e Risaralda, chiedendo loro di mantenere la calma.
La possibile eruzione potrebbe interessare un numero elevatissimo di persone, quasi 57mila. Una buona parte, circa 14mila fa parte delle aree urbane. Mentre per quanto riguarda i comuni il rischio interesserebbe ben 14 comuni. Nel frattempo, è ingente il numero di uomini messi in campo per fronteggiare la situazione, un totale di quasi 3mila tra soldati e poliziotti. Messe in allerta anche 25 strutture sanitarie pubbliche e 175 ambulanze.
L’accesso al Nevados National Park è stato assolutamente vietato. Il servizio geologico, mantiene alto e costante il controllo ed è emersa una lieve diminuzione del numero di terremoti nell’arco di una giornata, però sono state notate emissioni di cenere in uscita proprio dal cratere.
Questo vulcano è tristemente ricordato per la tragedia di Armero, avvenuta nel 1985, infatti, persero la vita circa 23mila persone. Purtroppo furono sepolte proprio da una valanga di fango e cenere che era fuoriuscita dal vulcano, le operazioni di soccorso non furono affatto facili, colpa della melma che non permetteva di svolgere le attività di salvataggio. Gli operatori umanitari arrivarono ad Armero dodici ore dopo l’eruzione e si trovarono davanti a loro scene drammatiche. Quest’ultima è stata considerata la seconda eruzione più devastante per numero di morti del Novecento, la prima fu quella avvenuta nel 1902 che interessò Monte Pelee, in Francia.
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