Una vicenda davvero incredibile ha catalizzato l’attenzione a livello globale: il protagonista ha tentato scattarsi un selfie, ma qualcosa è andato storto: il suo cellulare è caduto in acqua. E così ha ordinato di svuotare la diga per recuperarlo, ma l’esito dell’operazione è stato davvero fallimentare. Scatta la polemica: ecco cos’è successo.
Che il cellulare sia ormai parte integrante delle nostre vite è una certezza. Praticamente non riusciamo a vivere senza: ogni cinque minuti dobbiamo controllare se qualcuno ci ha scritto, monitorare le notizie, guardare cosa fanno i nostri amici sui social.
Se il telefono ha migliorato le nostre vite rendendo le informazioni a portata di mano e permettendoci di connetterci quando vogliamo con gli altri, tuttavia ha anche un lato oscuro: la dipendenza da smartphone. C’è chi proprio non ne può fare a meno, cadendo in una trappola ossessiva, tanto che in ogni situazione lo si tiene in mano, sentendosi persi senza.
Per non parlare della mania delle foto. Ogni momento deve essere immortalato tra scatti dei panorami e selfie. A volte, questo porta a delle situazioni estreme com’è accaduto in India dove è andando in scena un episodio senza precedenti il cui protagonista ha voluto farsi un selfie, ma con scarsi risultati. Anzi. Si è verificato un vero e proprio incubo: il suo telefono è volato in acqua. Per salvarlo ha dato l’ordine di svuotare una diga, ma scopriamo più nel dettaglio cos’è successo e come si è conclusa la vicenda.
Ti immagini che mentre ti stai scattando una foto il tuo telefono finisce nell’acqua? Si tratta di certo di una situazione da incubo, vissuta in presa diretta un funzionario del governo indiano che ha poi preso una decisione che gli è costata molto cara.
Il funzionario in questione si chiama Raiesh Vishwas ed è diventato famoso in tutto il mondo per il fatto che mentre si stava facendo un selfie il suo telefono è caduto nell’acqua. In preda al panico, per recuperarlo, si è spinto un po’ oltre, ordinando di svuotare un’intera riserva idrica pur di riavere il suo fedele compagno che, però, una volta recuperato era completamente inzuppato e impossibile da riutilizzare.
Dopo l’accaduto non solo il funzionario è rimasto senza telefono, ma si è preso una sospensione: svuotare la diga ha significato pompare una quantità immensa di acqua per tre giorni di fila.
Nel dispositivo, un modello Samsung da più di mille euro, erano racchiuse informazioni davvero preziose e dati governativi sensibili: questo avrebbe spinto il funzionario a recuperarlo dando un ordine così impattante e impegnativo. Ma questa sua direttiva non è piaciuto per nulla, portando le autorità a sospenderlo sotto l’accuso di aver abusato del suo ruolo.
Non sono mancate dure polemiche nei confronti del protagonista di questa storia che ha tentanto di scattare un selfie, vedendo poi il suo cellulare cadere in acqua: a sua discolpa il funzionario ha affermato come l’acqua della diga asportata non poteva più essere usata.
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