Lo squalo robot Wasteshark che raccoglie la plastica è arrivato a Londra, e si prepara a lavorare per la capitale del Regno Unito
Quando l’essere umano non collabora più di tanto si ricorre alla tecnologia. È questo il caso di Wasteshark, lo squalo che ripulisce le micro e macro plastiche. Non si tratta di un vero e proprio pesce, ma di un robot che ha assunto questo nome perché la sua ampia bocca ricorda quella dello squalo. Ed anche la sua capacità di divorare in brevissimo tempo. Finora Wasteshark era di utilizzo esclusivo degli enti pubblici per la pulizia delle acque e delle aree particolarmente inquinate. Ora si mette al servizio anche dei cittadini londinesi.
La capitale del Regno Unito ogni giorno vede il passeggio di migliaia di persone, per cui è piuttosto complicato arginare la dispersione di plastica monouso come bicchierini di plastica o bottigliette. E dunque lo squalo che ingoia la plastica viene in soccorso. Wasteshark, in quanto ‘pesce’ robotico, agisce in acqua, e ripulisce con semplicità e rapidità dalle microplastiche. E non solo. Come servizio supplementare fornisce anche informazioni ed analizza la qualità del’acqua ed il livello di inquinamento.
Il prototipo è stato inventato e realizzato grazie a Richard Hardiman, che lo ha brevettato e messo in produzione. Wasteshark è alimentato a batterie, dunque deve essere caricato prima dell’utilizzo. àcon una carica piena può lavorare ininterrottamente per otto – dieci ore, e percorrere fino a cinque chilometri di tragitto nell’acqua. La capienza, che si riempie facilmente in una giornata, è di 500 chili di detriti, che corrispondono a 21mila bottiglie di plastica circa. E lo squalo robot può essere soddisfatto del proprio lavoro. Oltre alla plastica trattiene anche le impurità dell’acqua, come alcune alghe e microplastiche.
Wasteshark non solo ripulisce le acque, ma a fine giornata, quando il lavoro è terminato ed il contenitore è pieno, i rifiuti vengono smaltiti in modo corretto, per dare alla plastica una seconda vita e consentirne il riciclo. Da questi presupposti si può intendere quanto questo squalo robot possa essere utile alla pulizia delle plastiche. Tuttavia sarebbe molto più confortante se non ci fosse nulla da ripulire.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…