Wawa Laptop ed è uno speciale computer di legno creato con la finalità di garantire l’accesso alla tecnologia anche nelle scuole più povere del Perù. Un prodotto ecologico e innovativo pensato per migliorare il livello culturale dei bambini e per contrastare il fenomeno dell’analfabetismo locale.
Il laptop è stato creato a Lima dalla famiglia Carrasco, leader nel settore high tech. Ma non si tratta di un’idea di business, bensì di una vera e propria missione a favore delle popolazioni disagiate peruviane per promuoverne l’emancipazione personale.
Wawa Laptop 2.0 è un computer portatile realizzato in legno riciclato e materiali biodegradabili. Ha uno schermo da 10 pollici, software gratuito, una durata media stimata fino a 15 anni e permette di utilizzare i sistemi operativi Android e Linux.
Inoltre, è un laptop ecosostenibile che costa 200 euro e che funziona ad energia elettrica e solare (poiché è dotato di un piccolo pannello solare). Uno strumento semplice, pensato appositamente per l’apprendimento dei bambini in età scolare.
Il progetto Wawa (che in lingua quechua significa letteralmente bambino) è stato fortemente voluto dai Carrasco ed è stato finanziato dal Centro di innovazione della Pontificia Università Cattolica del Perù. Inoltre, ha ricevuto riconoscimenti e menzioni internazionali, vincendo anche il prestigioso concorso Start-up Perù indetto dal Ministero per le Attività Produttive dell’omonimo Stato.
Attualmente, già tre scuole hanno potuto usufruire di 30 computer, potenziando di fatto i propri programmi di apprendimento per quel che concerne informatica ed innovazione. E ora si pensa ad una possibile produzione su (più) ampia scala, puntando sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter e sull’eventualità di vendere i laptop alle Ong impiegate nelle zone rurali peruviane particolarmente povere.
Il Perù è uno Stato multietnico dove c’è un elevato tasso di povertà riscontrabile principalmente tra le popolazioni indigene che vivono nelle zone rurali. In un contesto già di per sé gravoso, quindi, anche l’analfabetismo è un fenomeno preoccupante, non solo tra i bambini, ma anche (e soprattutto) tra gli adulti.
Parliamo, dunque, di situazione tristemente nota (anche) alla famiglia Carrasco che, proprio per questo, ha voluto cercare di colmare il divario digitale esistente creando dei computer ecosostenibili e sostenendo un progetto nobile, rivolto alla fascia di popolazione più debole a livello sociale e formativo.
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