Per wet market si intende il mercato del fresco derivante da animali uccisi e macellati. Nel caso del pesce la macellazione non è necessaria, per la carne sì. E quando il prodotto arriva sui banchi del mercato, è difficile capire se sono state violate le regole. Da disposizioni della Comunità europea, l’uccisione e la macellazione di specie protette è vietata. Così come è vietato vendere carne non a norma. Purtroppo, a differenza del pesce, il trancio di carne è difficilmente identificabile ad occhio nudo. Ci vorrebbero analisi e controlli accurati che sarebbe impossibile portare avanti se non su un campione ristretto, che comunque non garantisce la tutela dei consumatori.
Nonostante sia più difficile da contraffare, anche nel mercato del pesce sono state riscontrate numerose irregolarità. Esistono molte specie di pesci protetti, e non possono assolutamente essere venduti nel mercato europeo. Mentre in altri luoghi, come ad esempio l’Oriente, alcuni pesci sono consentiti ad uso alimentare. la garanzia di sapere esattamente ciò che finisce in tavola potrebbe essere più vicina grazie ad uno studio messo a punto dall’Università di Hong Kong.
Scoraggiare il wet market di contrabbando non è poco. Mentre si attendono norme più severe e controlli più cavillari, uno studio cinese potrebbe aiutare. Cin un singolo campionamento, la tecnologia innovativa riesce ad identificare le decine e centinaia di specie protette diverse. Comparandole con quelle in commercio, si possono ottenere risultati in breve tempo. In precedenza i controlli venivano fatti da parte si esperti su esami visivi, specialmente sui pesci che vengono venduti integri. Ma tra le obiezioni dei commercianti e le analisi, i risultati potevano richiedere anche settimane. Ota il DNA non lascia dubbi in proposito.
Basta prelevare l’eDNA, ovvero il DNA ambientale, ottenuto dalle acque di scolo dei mercati per identificare tutte le diverse sequenze genetiche delle specie presenti nel mercato. Nelle prime tre analisi ad Hong Kong sono state identificate centinaia di specie di pesci diversi, alcune delle quali proibite alla vendita. In questo modo il contrabbando potrebbe avere spazio di commercio molto più breve. Soprattutto perché per fare le analisi non è necessario “scomodare” i commercianti. E’ necessario solo reperire le acque di scarto.
Questa tecnica innovativa che tira in ballo il patrimonio genetico potrebbe essere utilizzata anche al di fuori dei confini cinesi. Contrabbandare e vendere specie protette non solo è illegale, ma anche antietico. Ed è un diritto del consumatore conoscere l’esatta provenienza della carne o del pesce che decide di mangiare.
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