Il giardinaggio e la cura dell’orto, quando comprende diverse specie di creature verdi, fa ricorso a tecniche che a volte hanno dei nomi molto particolari e che nascondono bene quello che in realtà va fatto. È il caso della zaffardatura.
Per poter avere piante rigogliose ovviamente devi prendertene cura per tutto l’anno. Devi sapere qual è il concime migliore per loro come pure sapere come potarle, se si tratta di alberi, in base a ciò che vuoi che facciano per te. Esistono infatti diversi tipi di potatura che garantiscono agli alberi per esempio di trasformarsi in produttori di frutta oppure in creature verdi ornamentali.
Ma niente di quello che puoi fare nell’orto con i tuoi alberi da frutta avrebbe senso se gli alberi da frutta non ci fossero e il modo in cui questi arrivano è di solito attraverso i vivai, a meno di non sfruttare alcune tecniche che permettono la creazione di nuove piante a partire per esempio dai rami di una pianta madre. Nel momento in cui però una nuova pianta arriva a casa, prima di trapiantarla in terra dovresti sottoporla al trattamento della zaffardatura. Ecco di che cosa si tratta e perché è importante.
A spiegare l’utilità nel dettaglio della zaffardatura è un video molto interessante che si trova sul canale YouTube orto da coltivare. La zaffardatura sembra un passaggio assolutamente inutile ma che in realtà è un modo per permettere ai giovani alberelli che arrivano dal vivaio di attecchire meglio e produrre radici più forti quando poi vengono passati in terra. La zaffardatura funziona con quegli alberi che vengono venduti senza vaso e che hanno quindi le radici a vista. Per le piante che invece vengono vendute con il panetto di terra in vaso la zaffardatura non si pratica. Ma in che cosa consiste?
La zaffardatura è nella pratica un vero e proprio bagno cui vengono sottoposte le radici dei nuovi alberi per stimolare la crescita. Si tratta quindi di una soluzione a base d’acqua in cui vengono disciolte le sostanze nutritive che si trovano naturalmente nel terreno con un piccolo aiuto. La soluzione ottimale è data dall’argilla o comunque da un terreno fortemente argilloso con in più una dose di letame maturo oppure di compost. Questa mistura liquida è un toccasana per le radici che avranno così modo di assorbire più nutrienti prima di arrivare nel terriccio e, essendo radici di piante che sono state acquistate senza panetto di terra, riceveranno anche più liquido e si reidrateranno.
Ma la zaffardatura, per quanto possa essere una tecnica importante per chi decide di creare il proprio piccolo frutteto o per chi ha intenzione di piantare alcune nuove creature verdi a partire da piante senza vaso, ha dei limiti. Primo fra tutti quello del momento in cui va fatta. Il momento della zaffardatura deve essere infatti coincidente con quello in cui la pianta va a riposo in maniera tale da non provocare nessun tipo di shock alle radici.
La zaffardatura è una tecnica che conoscono tutti coloro i quali si occupano di alberi da frutto perché è una tecnica che si utilizza proprio quando si decide di mettere a dimora nuove piante e queste vengono acquistate a radice nuda, un acquisto che conviene anche dal punto di vista economico. Ma la zaffardatura in realtà può essere fatta anche con piante un po’ meno vistose. Se per esempio hai acquistato un po’ di piantine di cavoli, di asparagi, di carciofi potresti dare loro un po’ di nutriente in più lasciandole in ammollo per una mezz’oretta nel liquido creato per la zaffardatura. Un consiglio generale, a prescindere della pianta su cui hai deciso di provare la tecnica della zaffardatura prima di trapiantarla in terra riguarda l’acqua: se hai preventivato di utilizzare la tecnica della zaffardatura cerca di recuperare acqua piovana e di evitare invece l’acqua del rubinetto.
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