L’Ecdc ha evidenziato come in Europa stiano aumentando la diffusione di due specie di zanzare ed i casi di malattie virali: i dati.
L’estate è già arrivata da qualche giorno e le prime ondate di calore intenso hanno interessato l’Europa, Italia compresa. Le temperature, dopo settimane di maltempo diffuso, difatti, si sono improvvisamente alzate.
Questo riscaldamento, però, potrebbe avere delle conseguenze significative, non solo per quanto riguarda il clima. Secondo una recente analisi, le ondate di calore, miste ad inondazioni frequenti andrebbero a creare condizioni favorevoli per la diffusione di pericolosi insetti, come alcune specie di zanzare le cui punture causerebbero gravi infezioni. Purtroppo, secondo gli ultimi dati, l’Italia sarebbe ora al primo posto per numero di malattie virali contratte.
Cresce in maniera allarmante la diffusione di zanzare portatrici di infezioni gravi nel Vecchio Continente. A confermarlo sono gli ultimi dati resi noti dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie).
Secondo gli esperti, l’innalzamento delle temperature diffuso con estati calde e le inondazioni sempre più frequenti in Europa avrebbero portato ad una diffusione maggiore di due specie di zanzare in particolare: l’Aedes albopictus e l’Aedes aegypti, meglio conosciute rispettivamente come zanzara tigre e zanzara della febbre gialla.
Le statistiche dimostrano come la zanzara tigre sino a dieci anni fa fosse presente in 8 nazioni e 114 regioni tra Unione Europea e Spazio Economico Europeo, mentre ad oggi è stata segnalata in ben 13 Paesi e 337 regioni.
In aumento anche i casi di gravi infezioni da virus del Nilo occidentale: nel 2022 sono stati segnalati ben 1.133 contagi, di cui 1.112 acquisiti localmente in 11 paesi, e 92 morti. Prima per numero di infezioni l’Italia con 723 casi seguita da Grecia (286), Romania (47), Germania (16) ed Ungheria (14). Nell’elenco figurano anche Croazia, Austria, Francia, Spagna, Slovacchia e Bulgaria con meno di 10 infezioni in un anno.
Sono, invece, 71 i casi di dengue, conosciuta anche come “febbre rompiossa”, segnalati in Europa nel 2022 e concentrati in due Paesi: Francia (65) e Spagna (6). Un tasso abbastanza alto considerato che si tratta dello stesso numero di casi registrati negli undici anni precedenti (dal 2010 al 2021).
In merito, la direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon, ha spiegato che con questo trend potremmo assistere ad una crescita di casi e decessi provocati da malattie come dengue, chikungunya e febbre del Nilo occidentale. Per questa ragione, secondo l’esperta, sarebbe necessario concentrarsi su come poter controllare la popolazione di zanzare, migliorare la sorveglianza ed introdurre misure di protezione individuale.
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