Forse non lo sapevi ma le zecche possono essere definite ‘furbe’: mettono in atto questa cosa per far si che non ci si accorga della loro puntura
Le zecche sono tra i parassiti più temuti. Possono infatti tramutare una tranquilla scampagnata in montagna in un momento spiacevole da ricordare. In più possono essere pericolose in quanto veicolo di alcune malattie, alle volte anche gravi. Conoscere il comportamento delle zecche e cosa fare in caso di puntura è il primo passo per vivere serenamente la stagione in cui è più facile venire a contatto con loro.
Esistono infatti tante false credenze legate a questi insetti e alcune curiosità interessanti. Le zecche possono essere definite ‘furbe’ in quanto mettono in atto una particolare misura per non far accorgere l’uomo o l’animale della loro puntura. Capire come agiscono può aiutare a prevenire le spiacevoli conseguenze legate a questo animale.
Il trucco delle zecche per mascherare la loro puntura
la puntura di una zecca non è mai un’esperienza piacevole. Si tratta di insetti ematofagi, ovvero che si nutrono del sangue della vittima a cui rimangono attaccate. Per questo motivo sono anche definite come parassiti esterni. Si trovano di norma su erba e cespugli e, contrariamente a quanto si pensa, non saltano sulla malcapitata vittima, ne sono in grado di volare.
In realtà riescono a captare la presenza dell’uomo e degli animali tramite il calore e l’anidride carbonica emessa e si conficcano nella vittima tramite un rostro. È proprio in questo momento che questi insetti mettono in pratica il loro trucco per mascherare la puntura.
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La puntura di zecca non provoca, infatti, generalmente dolore e ciò fa si che nell’immediato sia difficile percepire l’attacco. Questo perché, attraverso il rostro, il parassita inietta una sostanza anestetizzante nella ferita. Per questo motivo è difficile accorgersi della puntura, anche se si può percepire prurito.
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Questa sostanza impedisce anche la coagulazione del sangue, facendo in modo che più sangue arrivi nella zona sede del morso e facilitando la suzione da parte della zecca. Insomma, un vero e proprio trucco per confondere la vittima e far si che si accorga il più tardi possibile della puntura, lasciando libera la zecca di succhiare quanto più sangue riesce.