Le zecche possono essere la causa principale di alcune allarmanti malattie infettive. La verità è che resistono anche in lavatrice: questo è l’unico metodo che le uccide
Appartenenti alla specie degli atropodi, la dimensione delle zecche è spesso quasi impercettibile, per pochi millimetri di estensione. Questo le rende forse ancora più preoccupanti, in quanto difficilmente individuabili all’esterno. Contraddistinte dalla forma ovale, la loro peculiarità è proprio l’apparato boccale, attraverso cui pungono l’ospite e si nutrono del suo stesso sangue. Il cosiddetto “morso di zecca” si rivela indolore nella maggior parte dei casi, in quanto accompagnato dal rilascio di saliva, che funge proprio da anestetico.
Per questo è importante perlustrare la superficie del proprio corpo in seguito a escursioni nel verde, dove tendono a ricercare il proprio habitat, soprattutto in caso di vegetazione di boschi e giardini, a un’altezza non superiore a 1,5 metri. Ma il vero problema che si lega alla puntura delle zecche è il fattore di rischio verso l’insorgenza di alcune particolari infezioni, con conseguenze che possono anche essere rilevanti per l’organismo.
La più famosa e allarmante è la malattia di Lyme, di origine batterica, con gravi complicazioni in assenza di un pronto intervento che scongiuri eventuali espansioni. I sintomi più frequenti sono eruzioni cutanee, mal di testa e spossatezza, ma ci sono anche altre malattie infettive facilmente trasmissibili attraverso il loro morso, come la TBE: meningoencefalite da zecche. Per queste ragioni, è importante conoscere ogni informazione utile al pronto intervento nel caso di puntura, sfatando alcuni miti diffusi: non vengono eliminate in lavatrice.
Molto resistenti e sempre più presenti per l’arco dell’intero anno, le zecche sono esseri forti, anche se prediligono determinate temperature. Principalmente individuabili in luoghi di vegetazione, come aree boschive, luoghi umidi, come vicino ad una fonte d’acqua, ma anche giardini e parchi verdi. La temperatura del loro habitat ideale è contenuta tra i 14 e i 23 gradi, e si possono più frequentemente trovare ad altezze non superiori a 1,5 metri, quindi relativamente adiacenti alla bassa vegetazione, in attesa di un ospite che accidentalmente sfiori il parassita.
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Ma come comportarsi nel malaugurato caso che si verifichi tale situazione? Controllare la superficie del corpo in seguito ad un’escursione in luoghi a rischio è importante per intervenire in tempi brevi, come lavare i vestiti con cui ci si è esposti. Ma attenzione: le zecche sopravvivono in lavatrice, e più in generale all’interno dell’acqua anche per più di un mese. L’unico vero modo per eliminarle dagli indumenti è optare per un lavaggio superiore a 60 gradi o utilizzare l’asciugatrice.
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In caso di morso, è importante seguire un’attenta procedura in modo tale da non amplificare le possibilità infettive. Disinfettare il punto interessato dopo l’estrazione è essenziale, da attuare con l’uso di pinzette sottili. Evitare movimenti bruschi è importantissimo, così come afferrare la zecca nel punto più adiacente alla cute per evitare di schiacciare la zecca per un conseguente rigurgito che potrebbe rilasciare maggiori sostanze infettive. In caso di reazioni particolari o difficoltà di estrazione, rivolgersi al medico è l’opzione migliore da considerare.
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