Nel giro di pochi anni molti italiani saranno costretti ad effettuare una ristrutturazione edilizia per raggiungere l’obiettivo zero emissioni
Il momento in cui la revisione della Direttiva Europea sulle prestazioni energetiche degli edifici verrà ufficialmente approvata dal Parlamento europeo si avvicina, dando il via al conto alla rovescia per la ristrutturazione edilizia dell’intero comparto. La prima bozza di revisione è avvenuta due anni fa (dicembre 2021) e lo scorso ottobre il Consiglio UE ha proposto regole più severe per adeguarsi agli obiettivi del pacchetto Fit for 55. Le prescrizioni della Direttiva variano a seconda della tipologia di edificio, della sua funzione residenziale o non residenziale, delle nuove costruzioni o del patrimonio esistente.
L’obiettivo è quello di azzerare completamente le embissioni dell’intero patrimonio edilizio dell’Unione Europea entro il 2050. Per facilitare la comprensione dei vari step identificati dalla Direttiva, il Consiglio Europeo ha elaborato una serie di infografiche intuitive e facili da interpretare. In sintesi, i prossimi passi per la ristrutturazione edilizia del patrimonio europeo saranno la creazione di regole più severe per l’efficienza energetica degli edifici e l’obiettivo di azzerare completamente le emissioni entro il 2050.
Ristrutturazione casa obbligatoria: le prerogative
Gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici dell’UE e del 36% delle emissioni di CO2, quindi è evidente che è necessario intervenire su questo comparto per ridurre l’impatto ambientale. La Direttiva Europea stabilisce che per i Nuovi Edifici l’obiettivo di emissioni zero dovrà essere raggiunto entro il 2028, per gli edifici pubblici entro il 2030 e per tutte le altre nuove costruzioni entro il 2030. A partire dal 2030, gli Attestati di Prestazione Energetica saranno obbligatori per tutte le nuove costruzioni per verificare che gli edifici soddisfino i requisiti di efficienza energetica.
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In sintesi, la ristrutturazione degli edifici esistenti è una priorità per l’UE per ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2. La Direttiva EPBD prevede soglie minime di prestazione energetica per gli edifici non residenziali e obiettivi di classe energetica per gli edifici residenziali. Tuttavia, per garantire il pieno raggiungimento degli obiettivi europei, gli Stati Membri devono fornire incentivi per l’efficientamento energetico e agevolare le famiglie nella ristrutturazione delle loro case, indipendentemente dalle loro possibilità economiche. In Italia, il Bonus Ristrutturazione offre una detrazione fiscale del 50% sui costi sostenuti per i lavori di ristrutturazione, ma le famiglie devono essere in grado di sostenere la metà dei costi.