Uno zifio è stato avvistato in pessime condizioni mentre cercava di rianimare il figlio morto da oltre 48 ore. Il concetto di lutto nei cetacei esiste.
Non si capisce bene se questa storia abbia commosso tanto per il piccolo zifio e per la mamma o perché – al solito – quando l’essere umano prova empatia verso un animale è perché gli attribuisce delle qualità antropiche. Fatto sta che lo zifio non si capacitava di aver perduto il figlio – presumibilmente. La storia è stata raccontata da un naturalista che da oltre trent’anni naviga in acque spagnole. Ed anche egli è rimasto sconcertato dalla scena che ha osservato.
Per chi non ne fosse a conoscenza, lo zifio è un cetaceo, simile ad una balena ma con un ‘becco’ più prominente. È distribuito principalmente in Asia, e pare che la popolazione non sia particolarmente abbondante. È considerato una specie a basso rischio, ma comunque è protetta, e non può essere cacciata.
L’avvistamento dello zifio
Il naturalista esperto talvolta per lavoro porta sulla sua barca dei turisti per avvistare gli animali in alto mare. Questa volta si trovavano al largo del mare spagnolo. Ad un certo punto hanno visto uno zifio in compagnia di un altro. Si sono tenuti a debita distanza, e piano piano hanno iniziato a capire cosa stava succedendo. La scena a cui hanno assistito era incredibile.
Uno zifio femmina nuotava continuamente intorno ad un altro zifio, inerme. L’altro era morto da almeno 48 ore, come ha avuto modo di osservare il naturalista. Quella che presumibilmente era la mamma, continuava a nuotargli intorno, non si capacitava che fosse morto. Inoltre talvolta si immergeva e con il muso cercava di tirare su il piccolo. Ovviamente senza alcun esito. Quello che ha reso la scena ancora più straziante è stato il fatto che la mamma era piuttosto trascurata. Probabilmente negli ultimi due giorni aveva smesso di mangiare e di prendersi cura di sé, tanto era accorata dalla perdita del figlio.
Il lutto nei cetacei
Oltre alla commozione profonda per l’inconsolabile tristezza dello zifio, la vicenda ha avuto dell’incredibile perché ha fatto capire che anche i cetacei possono vivere il lutto. Non soltanto gli esseri umani. Già nelle balene si sono accertate delle capacità ludiche e di provare emozioni, ma una mamma che non riusciva ad elaborare il lutto del cucciolo è la prima volta. In più lo zifio femmina sta trascurando la propria salute, il che è assolutamente controproducente al naturale spirito di autoconservazione. Evidentemente non siamo solo noi a soffrire ed a lasciarsi andare al dolore, sentendo talvolta la mancanza del desiderio di vivere.